Civibank, il Tar rimette in pista l’Opa Sparkasse
VENEZIA Civibank non vedrà sospesa l’Offerta pubblica di acquisto di Sparkasse di Bolzano sull’istituto di Cividale, e il periodo di adesione, sospeso dal Tar del Lazio alla presentazione dell’istanza, è stato ripristinato. Così, dalle 12.51 alle 17.30 di ieri si è riaperta una finestra per le ultime sottoscrizioni, che hanno aggiustato il 72% circa già raggiunto al 20 maggio scorso, data della sospensiva, salendo al 75,6%.
Il motivo per cui l’istituto friulano, con ampie presenze in Veneto e con ulteriori obiettivi di espansione nella nostra regione, al pari di quelli che ha Bolzano, si era rivolto ai giudici amministrativi sta nella disciplina di privatizzazione degli enti pubblici creditizi avviata nel 1990 con la legge Amato, che separa Fondazioni bancarie dalle banche conferitarie, obbligando le prime a dismettere le quote delle seconde e il divieto ad assumere nuove partecipazioni di controllo . Con una deroga per la Provincia di Bolzano, e quindi per Sparkasse, a mantenere le partecipazioni in essere, in questo caso il 63,6% della banca altoatesina.
Per Civibank, però, questo non lascerebbe mano libera ad altre acquisizioni come quella rappresentata dall’Opa su Civibank.
Posizione che il Tar non condivide. Per il Taril ragionamento che chiama in causa l’Autorità di vigilanza si limita solo alle «partecipazioni detenute dalla fondazione nella Società bancaria conferitaria» e non quelle acquisite da quest’ultima. «Rispettiamo il pronunciamento del Tar – è la reazione della presidente di Civibank, Michela Del Piero – e, in attesa della sentenza del Tribunale europeo, rimaniamo convinti della correttezza della nostra posizione che riconosce nel quadro normativo esistente un ostacolo all’acquisizione da parte di Sparkasse del controllo di una banca fuori regione. Abbiamo proceduto a fissare l’assemblea per il 6 giugno in ottemperanza alle regole statutarie».