Un 2 giugno all’insegna dei giovani «Costruiremo un mondo migliore»
Onorificenze a varie personalità cittadine. Una targa per Ferrarese, 104 anni reduce dei lager
VERONA Una giornata intensa e dalle forti emozioni quella vissuta ieri in città per i 76 anni della Repubblica italiana, che ha visto come protagonisti, oltre ai rappresentanti delle istituzioni cittadine, anche esponenti del mondo dell’impresa, del lavoro e del sociale. Ma soprattutto chi ancora custodisce in sé i ricordi del difficile percorso che ha portato alla nascita della Repubblica e chi, quei ricordi, dovrà mantenerli vivi nella memoria, ovvero i giovani, futuro del paese.
Generazioni diverse che si sono incontrate in Bra, sotto il Tricolore. Da una parte Antonio Ferrarese, 104enne sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, a cui è stata consegnata dal prefetto Donato Cafagna la targa di «Testimone delle atrocità della guerra e portatore di messaggi di pace», dall’altra i ragazzi dell’Associazione la Grande Sfida Onlus e gli studenti di alcune scuole elementari e medie della città e della provincia, che hanno letto i primi articoli della Costituzione.
Proprio a loro si è rivolto Cafagna ricordando gli ultimi anni contraddistinti dall’emergenza sanitaria e dalle restrizioni. «Avete attraversato in questi due anni una situazione, figlia di eventi epocali, che hanno cambiato le esistenze di tutti, ma soprattutto hanno inciso nelle vostre vite, in maniera imprevista e con effetti più deflagranti di quanto è accaduto per gli adulti. È concreto anche il rischio che in questo contesto si inneschino, come andiamo purtroppo registrando, reazioni negative, comportamenti auto-lesionistici e violenti, di branco. In una società come la nostra in cui i giovani sono sempre meno, sono quelli che usufruiscono di minori tutele, spesso i più sfruttati nel mondo del lavoro, con poche o nessuna certezza per il futuro, è nostro dovere come soggetti istituzionali e rappresentanti delle forze economiche, sociali e del lavoro, fare scelte meno conservative ed egoiste, operando invece per cambiare completamente il vostro orizzonte». Alle nuove generazioni ha parlato anche il sindaco Federico Sboarina: «Sono indispensabili per il paese e per la nostra città. Noi stiamo costruendo un mondo migliore per loro, prima di noi si sono impegnati i nostri nonni che hanno combattuto per la libertà di cui godiamo oggi. È pensando ai giovani che stiamo lavorando per una comunità moderna, inclusiva e in cui prevalga la meritocrazia».
La giornata si è conclusa nella loggia della Gran Guardia, dove il prefetto ha consegnato 28 onorificenze «al Merito della Repubblica Italiana» - che sono andate, tra gli altri, al direttore generale di Confindustria Rita Carisano, al direttore del Dipartimento Oncologico dell’ospedale di Negrar Stefania Gori, al direttore de L’Arena Massimo Mamoli, al comandante della polizia locale Luigi Altamura, al medico principale della polizia di Stato Annamaria Fiorillo, al fondatore di Fevoss Alfredo Dal Corso e a Roberto Tezza, tra i fondatori della Ronda della Carità - e 17 Stelle al Merito del Lavoro. Lavoro che è attività funzionale alla crescita del paese, sottolinea Cafagna. «Un lavoro dignitoso, pagato equamente, non incerto, che consenta perciò di potere pianificare con una prospettiva più ampia il proprio futuro, un lavoro che non metta a rischio la salute o addirittura la vita del lavoratore» ha concluso il prefetto ricordando i morti sul lavoro, «ancora tanti, troppi anche in questa provincia».