«Paluani, da Sperlari offerta importante Asta in tempi rapidi»
VERONA «È prematuro parlare oggi di linee guida legate al futuro prossimo venturo. Quello che posso dire è che Sperlari ha fatto un’offerta molto importante per il rilancio dell’azienda». L’ad di Paluani, Luca Longaretti, conferma che nei giorni scorsi la «big» del pandoro, in concordato preventivo dall’ottobre scorso, ha accettato l’offerta di Sperlari per rilevare la maggioranza delle quote. Paluani ha così depositato in tribunale la proposta di concordato e il piano per la ristrutturazione del debito. La prossima udienza è fissata per venerdì, 10 giugno, quando il tribunale deciderà se porre la proposta d’acquisto di Sperlari come base dell’asta da cui si arriverà all’aggiudicazione definitiva.
«Adesso ci sarà un’asta competitiva e i tempi per chiuderla dovrebbero essere molto brevi», spiega Longaretti. Le voci di un accordo pressoché chiuso con Sperlari risalgono al marzo scorso, con fonti milanesi vicine al dossier a dare l’intesa per fatta. Poi, alcune settimane fa, era emersa l’altra manifestazione d’interesse da parte dell’imprenditore campano Francesco Agnello, proprietario di una holding, Af, con interessi imprenditoriali nelle acque minerali. Un’offerta formale, quella di Agnello, vagliata da Paluani senza che, evidentemente, la novità cambiasse l’inerzia favorevole a Sperlari.
Fondata a Cremona nel 1836, colosso tra i player delle caramelle, dei prodotti stagionali e dei dolcificanti, dal 2017 Sperlari è di proprietà dei tedeschi del Gruppo Katjes International. Dal canto suo Paluani è a un potenziale punto di svolta dopo una crisi causata dagli effetti economici della pandemia e su cui ha inciso anche la scomparsa dal professionismo calcistico del Chievo, di cui l’azienda deteneva l’82% delle quote. Nel lavorare al suo piano per la continuità aziendale, Paluani è stata sostenuta dalla finanziaria Generalfinance, con un appoggio fino a 10 milioni che ha consentito di portare a termine le campagne natalizia 2021 e pasquale 2022, sebbene in formato fisiologicamente ridotto (per i 56 dipendenti del gruppo intanto è scattata una nuova cassa integrazione fino al 31 agosto). Alla richiesta di concordato i numeri parlavano di debiti verso le banche per 35 milioni e verso i fornitori per 7,2, per un totale di passivo patrimoniale di 57 milioni e patrimonio netto negativo per 3,5.