Corriere di Verona

Scaligera per l’assalto alla serie A «Proviamo a fare l’ultimo step»

Domenica il via alla serie finale con Udine. Frosini: «Si gioca per momenti così»

- Matteo Sorio

La Scaligera, da mercoledì, ha le spalle più larghe. Al nono playoff su 12 stagioni dal ritorno in A2 (record in post season di 27 vinte e 33 perse) è riuscito, finalmente, il salto dell’ostacolo.

Un balzo oltre il secondo turno, mai superato dal 2010 a oggi, e prima finale — avversaria sarà la «big» Udine — da quando la proprietà è in mano alla famiglia Pedrollo. «È una finale importante per il presente e il futuro», dice il diesse Alessandro Frosini, giocatore di Verona negli anni ‘90, tornato qui come manager nell’inverno 2021 dopo l’esperienza in A con Reggio Emilia. «Noi dobbiamo assolutame­nte partire-ripartire da quanto visto al Forum in gara 5 con Pistoia — riflette — cioè oltre 4.300 persone, grandissim­o entusiasmo e partecipaz­ione». Il primo playoff della nuova Scaligera risale a dieci anni fa: da allora Capo d’Orlando (2014), Ravenna (2017), Fortitudo Bologna (2018), Treviglio (2019) e Torino (scorsa stagione) avevano impedito di superare il secondo round. Storicamen­te chiamata a corteggiar­e un pubblico che si fa ingolosire dai risultati, Verona ha rotto il tabù in un’annata concepita come primo step di un progetto triennale fondato sul mix tra esperti e giovani da crescere. L’obiettivo era entrare nei playoff e ora la squadra di Alessandro Ramagli, tecnico più presente nella storia recente di Verona, già qui fra 2012 e 2015, tocca la finale con un primato significat­ivo: i 487 minuti d’impiego nei playoff di giocatori under 21 ossia Grant, Casarin e Udom, mentre le altre tre finaliste insieme non arrivano a 100’.

«Credo che contro Udine andremo a giocarcela — ragiona Frosini — con la consapevol­ezza dei nostri mezzi. Siamo una squadra che in stagione ha sempre superato i momenti difficili costruendo una mentalità vincente, s’è visto anche nelle due serie con Mantova e Pistoia chiuse alla “bella”. Di testa, secondo me, arriviamo a questa finale bene, perché abbiamo vinto gara 5 con Pistoia senza tante discussion­i e ruotando tanti giocatori: adesso c’è la voglia di provare a fare qualcosa in più». Il programma della finale recita: gara 1 e gara 2 al PalaCarner­a di Udine domenica e martedì prossimo, gara 3 al Forum venerdì, l’eventuale gara 4 nuovamente al Forum domenica 12 e l’eventuale gara 5 mercoledì 15 in Friuli. Potenza del torneo e capace di esprimere due quintetti titolari, la navigata Udine ha un record stagionale di 32-5 contro il 30-10 di una Verona che bolla 20 vinte e un ko in casa a fronte di 10 vinte e 9 sconfitte in trasferta. Una Verona che l’altra sera ha giocato la decima partita in 25 giorni mentre l’Apu di Matteo Boniciolli, già in finale la scorsa stagione, riposa da venerdì scorso dopo il 3-0 su Chiusi. in questi playoff i bianconeri, con un roster costruito apposta per andare a vincere il campionato, hanno tre match in meno sulle gambe rispetto a capitan Rosselli e soci e in vista dell’ultima fatica, quella che vale la promozione in Serie A, è un aspetto che potrebbe farsi sentire molto in gara 1.

«L’avversaria è molto forte e col fattore campo dalla sua — dice Frosini — ma quando ti giochi l’ultimo atto di una stagione certe differenze possono venire meno. Dovremo essere pronti da subito, sperando, a prescinder­e da come andrà a Udine, di vedere un pubblico ancor più numeroso per gara 3: alla fine si gioca a basket proprio per arrivare a vivere partite così».

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(Fotoland) In finale L’esultanza della squadra gialloblù al Forum, a fine partita

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