«Mascherina attaccata con lo scotch a mio figlio dalla sua maestra»
BELLUNO Un bambino di otto anni è stato duramente rimproverato dalla sua maestra perchè non teneva bene la mascherina sul viso. «Fatico a respirare», aveva detto il piccolo all’insegnante. E lei, per tutta risposta, gli ha attaccato la mascherina sul viso con il nastro adesivo. Il fatto è accaduto in un paesino del Cadore e ha fatto subito il giro delle chat su molti cellulari.
A raccontare l’episodio è stata la madre dell’alunno che, tramite alcune chat, scolastiche prima e di genitori presenti sul territorio poi, ha voluto condividere quanto accaduto. «Sono ancora senza parole. Mio figlio mi ha raccontato che a scuola si è abbassato la mascherina perché aveva difficoltà a respirare e dopo essere stato invitato a posizionarla nuovamente in modo corretto sul suo volto, la maestra ha deciso di attaccargliela con lo scotch».
Nelle chat si è scatenato il finimondo, con parole di rabbia ed anche di supporto verso la madre e il bambino. La donna ha deciso quindi di andare a scuola per incontrare quella maestra e confrontarsi, riprendendo anche la conversazione con il cellulare per averne testimonianza. La bidella ha quindi chiamato la maestra che, di fronte al fatto, come si sente pronunciare nel video, riferiva: «Sì l’ho messa per scherzo. Ma poi lui l’ha tolto subito lo scotch, non volevo bloccargli la respirazione. Ho sbagliato, lo so».
La madre ha deciso quindi di denunciare subito il fatto alla stazione dei carabinieri e condividere il video fra i suoi contatti. Dalla scuola non ci sono altre notizie ufficiali. È stato invece possibile parlare con il sindaco del paese (che non citiamo per proteggere la privacy del piccolo protagonista, ndr): «Sono a conoscenza di questo episodio, ma preferisco non esprimermi. Di fatto ho solo visto quel video che circola in rete e non posso dire nulla. Immagino che la signora abbia fatto le dovute segnalazioni e pertanto lascio che la vicenda faccia il suo corso». Dichiarazioni che prendono le distanze in modo diplomatico, ma che non passano inosservate per chi sperava di trovare supporto: «Vado avanti perché è giusto che questo sistema cambi e torni ad essere umano» ha dichiarato la madre.