Salvini «ricuce» e lancia Sboarina «Governeremo per altri 5 anni»
L’incontro a tu per tu, poi insieme in Bra. E giovedì sarà di nuovo in città con Giorgia Meloni
VERONA Si son visti a quattr’occhi, al terzo piano di Palazzo Barbieri. Si sono parlati. Poi, a favore di taccuini e telecamere, sorrisi e complimenti a raffica, come da copione. Matteo Salvini e Federico Sboarina hanno «rifatto pace», ieri sul Liston, assicurando che il centrodestra, qui a Verona, è «uno solo e punta a vincere, magari al primo turno, perché – ha tuonato Salvini - voglio vedere Sboarina reinsediato nel suo ufficio giù da lunedì 13». E le vecchie ruggini? Tutte raschiate via. Al punto che una notizia d’impatto, non solo locale, è che Salvini e Giorgia Meloni saranno in piazza assieme, a Verona, giovedì prossimo, a sostegno del sindaco uscente. Con l’aria che tira nel centrodestra nazionale, è un evento. Per il resto, il blitz veronese del Capitano (che a Cerea ha anche incontrato il candidato leghista Marco Franzoni) è corso via tranquillo. Superata l’arrabbiatura per la tessera FdI del sindaco? Salvini ride: «Noi guardiamo avanti: e poi – aggiunge girandosi verso Sboarina – io e lui sappiamo com’è andata davvero…». E le incursioni di Tosi? «Io rispetto tutti - ribatte - ma qui c’è una Lega che da tanti anni governa bene questa città e che vuole continuare a governarla. Sono contento di quello che abbiamo fatto con Sboarina: io e lui – aggiunge condividiamo l’idea che la sicurezza è un tema centrale, e che la Lega avrà l’onore e l’onere di occuparsene nel prossimo quinquennio». Quell’assessorato, insomma, in caso di vittoria è già assegnato. Salvini ricorda che «la Lega al governo porta in dote ai veronesi la Tav, i contributi per la Fiera e l’aeroporto, e intanto arriveranno 50 agenti in più, perchè scene come quelle di Peschiera con le gang che si prendono a sprangate in spiaggia sono indegne di un paese civile». Poi si torna sullo schieramento tosiano: «Se da una parte c’è Renzi – sottolinea Salvini - non ci può essere Salvini: se da una parte c’è “quel” Matteo, questo Matteo, con tutto il rispetto, non può esserci». E il tentativo tosiano di riallacciare i rapporti col Carroccio (con qualche aiutino dall’interno del partito)? Salvini resta rilassato. «Il rieletto sindaco Sboarina magari lo incontrerà quando Tosi sarà un consigliere di opposizione, e se vorrà si potrà parlare di tutto. Ma adesso la linea è chiara». Forza Italia, però, è dall’altra parte. «È un’eccezione – ribatte Salvini – perché Lega e Fi sono insieme ovunque, mentre Fdi ha fatto una scelta diversa solo in alcuni comuni, ma sono 5 o 6 su mille». E se si arriva al ballottaggio? «Chi non vota Pd o Cinquestelle avrà un’unica scelta. E i veronesi l’unica parentesi a sinistra, ahimè, se la ricordano bene…Non penso vogliono riprovare». Poi si gira verso il sindaco e, in milanese stretto, gli fa spazio: «Dài sindech, digh quelcòss…». Sboarina sorride, ringrazia e ribadisce: «La città è ripartita, il futuro è in costruzione, serve continuità, e contro la sinistra c’è un’unica squadra, il centrodestra di Verona; se poi un giocatore gioca altrove, magari nel…Vicenza assieme a Renzi, non è che ci sono due Verona: è solo lui che va via per conto suo».