Corriere di Verona

Ramagli: «Una finale la giochi per vincere»

Domani gara 1 a Udine per la serie A. Il tecnico della Tezenis: «Ora serve qualcosa in più»

- Matteo Sorio

Sarà la sua terza finale di A2. Nel 2007 la vinse guidando la Vuelle Pesaro, dieci anni dopo il bis con la Virtus Bologna. «Ma quelle erano squadre costruite per vincere, questa Scaligera ha una struttura insolita. Credo si debba tornare indietro di parecchi anni per trovare una squadra così giovane in finale».

Ad Alessandro Ramagli, classe ’64, piace il fatto che Verona sia arrivata fin qui «senza mai rinnegare il proprio programma». Tradotto: 487’ d’impiego ai playoff per i tre giocatori under 21 del roster cioè Grant, Casarin e Udom. Loro che, alla «prima» in A2, si giocano l’atto decisivo contro l’Apu Udine di Matteo Boniciolli, la vera potenza del torneo con due starting five di fatto, cinque over 30 e un U21, Pieri, che finora è stato in campo in post season per 4’. È una chiave di lettura, l’anagrafe, per prendere le misure alla Scaligera e all’Apu, chiamate da domani (gara 1 in Friuli, idem martedì, gara 3 al Forum venerdì) a giocarsi l’accesso alla serie A sul parquet. «Voglio evitare la retorica del chi è favorito o meno — spiega Ramagli — e fornire alcune coordinate chiare per inquadrare la finale. In primis, Udine è la squadra di A2 con la miglior difesa e il miglior attacco per rapporto tra punti e possessi, nonché l’unica che tira con oltre il 55% e che ti tiene sotto il 45%. Insomma, è stata la più forte del campionato». Il secondo aspetto, per Ramagli, è legato al fattorecam­po, nel senso che tra i quarti di finale con Mantova e la semifinale con Pistoia la Scaligera non ha mai vinto lontano da Verona: «In questa finale noi dovremo riuscire a fare quel che non ci è ancora riuscito ai playoff, ossia vincere in trasferta».

L’obiettivo di Verona è allungare la serie il più possibile. «Più l’allunghiam­o e più avremo la possibilit­à di nutrire ambizioni», riflette Ramagli. Il punto è capire come Verona ci arriva. Dieci gare in 25 giorni nei playoff gialloblù, sette partite per Udine. Secondo Ramagli, «è vero che abbiamo giocato di più, ma è anche vero che sono stati dei playoff allenanti, in cui ogni tanto abbiamo dovuto anche tirare fuori qualcosa dal cilindro». Si parla di carte tecnicotat­tiche da estrarre dallo zaino anche con Udine. «Abbiamo al massimo cinque piani, a partire dal piano A, ma li tengo per me — risponde Ramagli — è chiaro che non metti in difficoltà Udine con una sola scelta, perché può pagare per mezzo tempo. Poi serve altro. È altrettant­o fuori discussion­e una cosa: una serie finale si gioca per vincerla e noi ci proveremo». Di fronte a Ramagli c’è Boniciolli. Entrambe le loro squadre prendono energia soprattutt­o dalla difesa. In carriera, i due si sono incrociati a Bologna, da allenatori di Virtus e Fortitudo, nel 2016-17. Poi nell’estate 2020 Boniciolli ha preso il posto di Ramagli proprio a Udine: il ritorno a Verona, per il tecnico livornese, sarebbe scattato pochi mesi dopo, nel corso del torneo 2020-21, rilevando Andrea Diana.

 ?? ?? I playoff Domani a Udine scatta la finale (Fotoland)
I playoff Domani a Udine scatta la finale (Fotoland)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy