Ramazzotti, Favij & C. la Regione molla il piano per promuovere le località con i giovani influencer
VENEZIA Ci hanno provato, due anni fa, era una sperimentazione lanciata in fretta, dettata dall’emergenza. Ma il «progetto influencer» della Regione Veneto è durato il tempo di un’estate: quella successiva al lockdown, in un disperato tentativo di rilanciare il turismo azzoppato dallo stop agli spostamenti per lunghi mesi. È stato sospeso a tempo indefinito e trasformato in qualcosa di diverso, più local, selezionato dal basso e non individuato dall’alto, modulato sui target. E affidato ai fondi europei.
Sedici giovani volti social (da Aurora Ramazzotti a Natasha Stefanenko, passando per gli youtuber e tiktoker Tommaso Cassisa e Favij) erano stati coinvolti, fra giugno e settembre, nel piano di promozione voluto dal presidente Luca Zaia: c’era bisogno di attirare visitatori, mostrarsi una meta sicura, appetibile, interessante, creare le condizioni per recuperare i danni pandemici al turismo. In quei quattro mesi hanno collezionato 105 post sui social, 402 stories, un video, 3 v-log (blog sotto forma di video): il risultato è stato un aumento di visitatori sulla pagina VisitVeneto del 9,7%. Gli influencer, spesso famosi più ai giovanissimi che alla massa di turisti «over», hanno raccontato monumenti, panorami, cibo e bellezza, dettagli e curiosità. I contenuti, pubblicati sui rispettivi canali Instagram, Facebook e Youtube, sono stati un piccolo trampolino di lancio per il Veneto: 53 milioni di visualizzazioni complessive di cui l’83% extra-regione.
Quella sperimentazione è rimasta un unicum e il perché lo spiega l’assessore al turismo Federico Caner: «L’esperienza del 2020 ha avuto dei punti di forza ma anche delle criticità. I numeri della campagna sono stati molto positivi, soprattutto comparando l’effetto sul territorio con una spesa limitata, quasi a costo zero. L’obiettivo è stato raggiunto, il loro apporto è stato importante e continueremo ad utilizzarli, ma in modo diverso. Confrontandoci con i
consorzi, infatti, ci siamo resi conto che ci sono diverse cose da migliorare». Ad esempio, utilizzando i fondi Por Fesr con finanziamenti a fondo perduto per i nuovi prodotti turistici. Per promuovere le terme, l’enogastronomia e le spiagge servono volti, storie e narrazioni differenti. Non basta la faccia nota, bisogna arrivare al punto. «I progetti di promozione possono ottenere un riconoscimento dell’80 per cento dall’Europa – continua -. Lasciamo quindi ai territori la scelta, creazione e commercializzazione dei progetti e degli influencer ritenuti più adatti al target, con maggiore autonomia, e il budget lo troveremo insieme». Per il 2022 la Regione punta su una massiccia campagna di marketing in Italia e all’estero. E per gli influencer passa la palla ai singoli consorzi.