Chiude un’ora prima: multato «Farò ricorso. E chiamo Striscia»
Sul caso interviene Confcommercio: «Lo assisteremo»
VERONA «Farò ricorso tramite il mio avvocato e ho già chiamato Striscia La Notizia. Parliamo di una follia. Faccio questo lavoro da 27 anni e non mi era mai successa una cosa del genere». Ha 47 anni, Patrizio Violante, e tre locali in centro a Verona. Uno si chiama «La Benedetta», è una pizzeria, si trova in via Stella. Il 28 maggio scorso era scattato un controllo della polizia amministrativa: l’altro ieri, mercoledì 8 giugno, è arrivata la notifica di una multa da 536,40 euro. Perché? Perché Violante, per non creare problemi al «buon vicinato», da tempo aveva scelto di chiudere il locale un’ora prima, ma non avendolo comunicato al Comune è emersa la discrepanza fra l’orario esposto nel cartello del locale, «fino alle 24», e l’orario comunicato originariamente agli uffici di Palazzo Barbieri al momento di avviare l’attività, cioè «fino alle 01:00». Ecco quindi l’articolo 32 della legge regionale 29/07: «Esponeva (…) orario (…) diverso da quello comunicato al Comune», fatto che prevede una sanzione da 258 euro a 1.550 euro. «La polizia amministrativa, in borghese, non avendo trovato irregolarità sul plateatico dopo averlo misurato scrupolosamente, si è messa a guardare un po’ ovunque e ha trovato la discrepanza dell’orario. “La legge è la legge”, così mi hanno detto. Ma io dito co che il buon senso è un’altra cosa. Anche perché qui nessuno ha “sforato” tenendo aperto di più, semmai qui si chiude addirittura prima per non disturbare ed evitare preventivamente problemi con il vicinato», racconta Violante.
È stato lui a fare un resoconto della vicenda sui social e da ieri il suo telefono è sommerso di messaggi di colleghi: «Messaggi di solidarietà, offerte di colletta per pagare la multa». La delusione forte, per Violante, sta nel fatto che «sono iscritto a Confcommercio ma sinora nessuno, nemmeno da altre associazioni di categoria, mi ha chiamato». Contattato al telefono, Paolo Artelio, guida di Fipe-Confcommercio, commenta: «Siamo per il rispetto delle regole ma al contempo coscienti che è sempre esistioggi un ottimo rapporto tra la nostra associazione e le polizie locali, soprattutto quella di Verona, e laddove si verificano situazioni di criticità sarebbe meglio un confronto piuttosto che una secca sanzione. Tenendo oltretutto conto del momento di grave criticità che le aziende del settore stanno attraversando, siamo pronti ad assistere il nostro associato affinché si possa eventualmente ricorrere, se ci sono i requisiti». Per Violante e il suo avvocato quei requisiti ci sono. «Esistono gli estremi per andare davanti al giudice di pace», spiega lui, che poi aggiunge: «Sono un ristoratore che dà lavoro a oltre trenta famiglie. Faccio impresa. Una cosa così è folle».