Corriere di Verona

Assalti con l’esplosivo ai bancomat, 60 anni alla banda dei giostrai

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VERONA «Quando andiamo a fare i “malanni” (i furti, ndr) e prendiamo i “love”(i soldi, ndr), bisogna andare piano per strada perché se li incrociamo e viaggi a 200 all’ora...». La banda dei bancomat usava un linguaggio in codice e aveva precise regole interne per evitare guai con le forze dell’ordine. Rapinatori violenti e senza scrupoli, ma non è bastato: a sgominare la gang furono i carabinier­i di Verona con l’operazione«Mestier», che nel linguaggio dei sinti veneti significa giostra. Sette i soggetti fermati a marzo 2021 dall’Arma grazie a pedinament­i e intercetta­zioni: complessiv­amente, ieri, sono stati condannati in abbreviato dalla giudice Carola Musio a quasi 60 anni di reclusione. Un anno e 4 mesi la pena inflitta a Simon Battistuzz­i; 12 anni e 10 mesi a Ubert Battistuzz­i; 9 anni e 6 mesi a Ulisse Cavazza; 12 anni e 10 mesi a Michael Gabrielli; 12 anni e 8 mesi a Massimo Major; 10 anni e 4 mesi a Omar Martelli. Quasi certo il ricorso in appello dei difensori, tra cui gli avvocati Bergamini, Crea, Luppi, Pietramala. Almeno 30, stando al pm Alberto Sergi, le rapine messe a segno dalla gang, che per quasi 3 anni sarebbe riuscita a colpire sostanzial­mente indisturba­ta tra Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Specializz­ati

in assalti a bancomat con l’uso di esplosivo, erano accusati a vario titolo di «associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla commission­e di ricettazio­ni e furti aggravati mediante esplosivo a danno di dispositiv­i bancomat» compiuti tra il 2017 ed il 2020 tra Verona, Vicenza, Bergamo, Lodi, Mantova, Bologna e Modena. Posti sotto sequestro 2 pistole e un’auto rubate, 7 ordigni esplosivi, diversi strumenti utilizzati per l’effrazione. La gang sarebbe riuscita a colleziona­re bottini per complessiv­i 1,5 milioni di euro.

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