Bombola scoppiata in cortile, bimba restò ferita: 8 mesi al papà
VERONA Una tragedia sfiorata, un dramma miracolosamente evitato. A 4 anni rischiò la vita per lo scoppio di una bombola a gas nel cortile di casa: un gravissimo incidente domestico che risale a due estati fa e per cui sono finiti nei guai il padre della piccola, la madre, la nonna e il proprietario dell’immobile teatro del fattaccio. C’era un’intera famiglia imputata per la tragedia sfiorata il 28 luglio del 2020 all’esterno di una corte rurale di Canale, piccola frazione di Rivoli in Valdadige. Era un caldo pomeriggio quando la quiete venne squarciata, attorno alle 17, da un violentissimo boato.
A provocarlo fu l’improvvisa esplosione di una bombola di gas tenuta in giardino da una famiglia di origini moldave: ad avere la peggio, finendo trasportata d’urgenza in codice rosso all’ospedale di Borgo Trento, era stata la figlioletta della coppia di soli 4 anni che nello scoppio venne sbalzata di qualche metro battendo violentemente la testa. Avrebbe potuto sfociare in tragedia, fortunatamente la piccola si salvò: quelle che riportò nell’incidente, comunque, sono state lesioni gravissime. Nel capo di imputazione si enumeravano infatti varie fratture (alla teca cranica, all’osso nasale, all’etmoide) oltre a un politrauma maggiore e a numerose lesioni tra cui quella completa del nervo digitale lato radiale e quella del tendine. A doverne rispondere, ieri davanti al giudice Marzio Bruno Guidorizzi, erano i familiari più stretti, ma per tale reato sono stati prosciolti per remissione di querela. Hanno invece patteggiato 8 mesi per disastro colposo il padre della bimba (locatario) e il proprietario dell’immobile per l’installazione e l’utilizzo «in modo non conforme alle norma Unicig 7131» di bombole a Gpl per l’impianto di cottura e lo scaldabagno.