Un solo candidato sindaco: 4 Comuni a rischio quorum A Cerea niente ballottaggio
La politica non attira più: senza il 50% dei votanti arriverà il commissario
VERONA Quattro o cinque Comuni su 13 della provincia di Verona che vanno al voto domani presentano un solo candidato sindaco ed un’unica lista che eleggerà nei consigli comunali tutti amministratori di maggioranza e senza opposizione. Circa il 40 per cento, dunque. Non certo poco. L’esiguo numero di candidati, peraltro, ha determinato anche l’esclusione del doppio turno nell’unico Comune che supera i 15 mila abitanti, quello di Cerea, poiché avendo in corsa solo due liste, per forza di cose uno dei due supererà il 50% più 1 dei voti. Si sfidano, infatti, il sindaco uscente della Lega Marco Franzoni e Alessia Rossignoli, capogruppo di minoranza del consiglio a fine mandato. Se si pensa che nella tornata elettorale precedente a Cerea erano presenti 5 candidati sindaco e relative liste di amministratori, il calo è fortemente rappresentativo delle sempre maggiori difficoltà a trovare candidati disposti ad accettare tutti i rischi connessi al ruolo di governo di un paese.
Nello specifico andranno a votare con una sola lista i Comuni di Casaleone (5.837 abitanti), dove il sindaco uscente che termina i due mandati passa il testimone al suo vice, Stefano Cagalli, con il simbolo della Lega; Gazzo Veronese (5.360) dove si ripresenta in solitaria il sindaco uscente Stefano Negrini; Illasi (5.250), con un’unica donna in campo e uno dei pochi paesi a guida del Partito Democratico del sindaco uscente Paolo Tertulli, che candida in continuità con la maggioranza a fine mandato la vice sindaco Emanuela Ruffo; San Giovanni Ilarione (5.000 abitanti circa) ripresenta il sindaco uscente Luciano Marcazza; a Villa Bartolomea (5.837) in realtà sono presenti due liste, ma la seconda, appare assodato, è più una lista «civetta» per assicurare il quorum del 50 per cento previsto per il candidato unico: il primo cittadino uscente di centrosinistra Andrea Tuzza e Laura Dagli Uomini. Infine, rischiava il solo candidato anche un sesto comune: Caldiero (7.800), che fino all’ultima ora puntava solo sulla ricandidatura dell’uscente Marcello Lovato, ma al fotofinish è spuntata la seconda lista di Emanuela Sigismondi, formata da cittadini alla prima esperienza politica.
Nella provincia scaligera, nei 13 comuni al voto, andranno alle urne 284 mila cittadini su una popolazione totale di 349.893 residenti. In quasi tutti i Comuni le liste che si contrappongono non superano le due o tre unità. Unica eccezione San Martino Buon Albergo che, invece, presenta ben 5 candidati con il sindaco uscente Franco De Santi che abbandona il campo, non si ripresenta per il secondo mandato e nemmeno alla carica di consigliere: lascia il ruolo all’assessore uscente e già presidente del consiglio
Giulio Furlani, con una lista appoggiata ufficialmente da Fratelli d’Italia, Lega, Verona Domani, Battiti e una civica.
Ma il centro destra è diviso in due-tre liste: corrono in concorrenza, infatti, anche Simone Marchiori, presidente della Pro Loco del paese con «Ritorno al Futuro - Fratelli di San Martino» (logo e nome con richiamo al partito della Meloni, a cui è iscritto Marchiori). Altro sfidante è Maurizio Zumerle, autonomista con la lista emblematica «Autonomia e progresso per San Martino». Ma anche il centro sinistra si presenta spaccato in due: si contrappongono l’esponente del Pd Simone Madinelli e la consigliera di opposizione ambientalista Lorenza Faccioli.
A Zevio tre liste, tra cui quella di uno dei più giovani candidati sindaco d’Italia, il 23enne segretario del Pd locale Enrico Righetto (sostenuto da Pd, M5S, Verdi e Sinistra Italiana). Contro di lui l’assessore uscente Patrizia Conti che si candida con una lista di inequivocabile vocazione politica, «Centro Destra per Zevio», con all’interno Lega e Fratelli d’Italia. A competere nel mezzo, però, anche un volto noto della politica, il già sindaco in passato e consigliere regionale di Forza Italia, Raffaele Bazzoni.