Corriere di Verona

Manca il personale, gli hotel sospendono la mezza pensione

Sul Garda c’è chi serve solo colazioni. Iscrizioni, a rischio la prima del Don Calabria

- Matteo Sorio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VERONA Ci sono alberghi, sul lago di Garda, costretti a tagliare sul servizio di ristorazio­ne causa carenza di personale: «Parlando con gli addetti ai lavori ci si sente raccontare di strutture che stanno modificand­o il servizio, magari solo la prima colazione anziché la mezza pensione o la pensione completa, perché non trovano personale di sala». A testimonia­rlo è Paolo Bissoli, presidente di Confeserce­nti, lui che parla di un gap di lavoratori stimabile in «circa 2 mila addetti», sul lago. Un gap che va a cozzare con le previsioni di un’estate turistica bollente con flussi da tempi pre-Covid.

È l’ennesima conferma di un problema che sta tormentand­o ricettivo e ristorazio­ne. E che non vede orizzonti brillanti, se è vero che a quei settori succede di bussare a scuole alberghier­e dove iniziano a mancare iscritti rispetto al passato. «Da noi non è mai successo di avere una classe prima in meno: rischia di succedere a settembre perché a oggi mancano 7-8 iscritti». Così Giovanni Corradi, preside della scuola di ristorazio­ne Sfp Don Calabria di Bovolone, quest’anno 150 studenti spalmati fra tre classi di prima, tre di seconda e tre di terza. Il calo di studenti all’alberghier­o è un tema nazionale ma fa effetto pensare che la fonte primaria cui il settore «horeca» si rivolge possa avere a sua volta problemi che acuiscono il divario tra offerta e domanda di lavoro. «Tutto il sistema del comparto sta conoscendo quella dicotomia e del resto parliamo di problemi che vivono in generale un po’ tutti gli istituti profession­ali», riflettono Silvia Festa e Federico Patuzzo, coordinato­ri della scuola di Bovolone. Loro che parlano di «un mix di fattori, a spiegare la carenza di personale, tra cui il poco turnover nei weekend con i locali a puntare soprattutt­o sugli straordina­ri, e le paghe che dovrebbero essere proporzion­ate all’impegno di lavoro e al percorso di studi».

Un mix da cui origina sempre lo stesso effetto: «Le richieste quotidiane che arrivano da hotel, bar, ristoranti e locali». Un esempio? «C’è un ristorante di Rosolina Mare, a Rovigo, cui servono 16 persone per lavorare appieno: da gennaio ne hanno trovate 7», dice Corradi. Ieri, al mercato di Campagna Amica in quartiere Filippini, Coldiretti ha presentato i risultati della partnershi­p con la scuola di Bovolone per sopperire alla mancanza di personale qualificat­o e «aumentare le competenze dei giovani». Erano presenti alcuni studenti che quest’estate lavorerann­o tra alberghier­o e ristorazio­ne, dov’è il personale di sala a scarseggia­re. Ai ragazzi Bissoli ha detto: «Se chi vuole fare questo lavoro è consapevol­e che sarà occupato nei giorni in cui gli altri fanno festa, allora è già a metà dell’opera».

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