Corriere di Verona

Scaligera in decollo

Tezenis sempre avanti in gara 3 di finale contro Udine La grande difesa e un Caroti ritrovato indirizzan­o subito la partita. Domani il match point promozione

- Matteo Sorio

Il Forum s’illumina della Scaligera. È un piacere osservare la squadra di Ramagli sul parquet. Per come difende, per come si sacrifica, per come si cerca e per come va oltre i propri limiti offensivi. Il 66 a 56 di ieri, di fronte ai 5.200 del Forum, dipinge lo scenario meno pronostica­bile di tutti: domani in gara 4 — sempre qui alle 20.45 — Verona ha il match point per chiudere la finale.

Se vince ancora, tornerà in quella serie A in cui non mette piede da vent’anni, era il 2002 e di lì a poco sarebbe arrivato il fallimento. Se invece Udine esce dal tunnel in cui sembra essere caduta, ed espugna il fortino gialloblù, allora la serie andrà a Udine per la «bella» che si giocherebb­e, mercoledì in Friuli.

Certo è che la Tezenis, ora sul 2-1, sembra avere un motore da rally nelle gambe come nella testa. Anche ieri l’Apu, squadra più forte del torneo dunque strafavori­ta, è stata costretta a 17 palle perse, fermandosi sotto quota 60 punti e non andando oltre i 13 assist. Numeri che inducono Ramagli a parlare di «una gran partita, noi bravi in difesa e intelligen­ti in attacco… siamo una squadra vera», così il tecnico livornese alla fine di un match scritto dalla durezza di Verona, dalla spensierat­ezza di giovani come Casarin e dalla sagacia di vecchi lupi come capitan Rosselli.

Un match che incarnava un test fondamenta­le per Udine, sgambettat­a già in gara 2, e un’opportunit­à gigantesca per i gialloblù. Non per niente al Forum, dove il record della Tezenis è 21 vinte e un solo ko (lo scorso dicembre) Boniciolli è andato subito dai senatori Italiano e Antonutti, novità di quintetto rispetto a martedì scorso. La Tezenis è stata brava — come in gara 2 — a tormentare subito Walters, il totem d’area dell’Apu, autore di due falli già al 2’. Fondamenta­le anche l’approccio duro, 9-2 dopo cinque minuti, per non dare campo alla voglia di rivalsa bianconera.

Udine ha sofferto nuovamente la difesa di Verona sui pick&roll. Un po’ d’equilibrio col quintetto basso, per Boniciolli, cioè con Cappellett­i, Giuri e Mussini esterni, ma la Scaligera del 1° tempo ha sempre saputo rispondere, colpo su colpo, ai tentativi di ritorno dell’Apu. Ad esempio con un Caroti ritrovato, 8 punti nel secondo quarto per temperare i bollori di Lacey. L’intervallo, sancito da una tripla sul gong di Cappellett­i, diceva 38-35: meglio Verona al tiro, 46% contro 37%, 16-6 i punti in area, 21-12 quelli delle panchine. Ecco la zona di Boniciolli, allora, ad ampliare il carnet di ostacoli sulla strada gialloblù. Il fatto è che Verona ha continuato a non concedere nulla di facile, a Udine. E nel terzo quarto, oltre a mettere la mordacchia a Lacey, ha stretto ulteriorme­nte le maglie, concedendo a Udine tre canestri dal campo nell’intero parziale. Toccato il +11 a 6’ dalla fine — mentre alcuni tifosi friulani venivano a contatto con la polizia — la Scaligera, in vantaggio per 35’ su 40, si è ulteriorme­nte assestata su una difesa soffocante, tanto da costringer­e Udine ad almeno cinque attacchi spentisi sulla sirena dei 24’’, senza nemmeno tirare. S’è detto più volte, d’altronde: il gioco senza palla della Scaligera è un piatto duro da digerire per tutti. E se il serbatoio dell’energia non subirà cali, anche domani Udine avrà il suo bel daffare.

 ?? (foto Ciamillo) ?? Lottatore Un’azione di Casarin, circondato dai giocatori avversari. A destra, l’esultanza e la carica di Candussi, come sempre tra i migliori realizzato­ri
(foto Ciamillo) Lottatore Un’azione di Casarin, circondato dai giocatori avversari. A destra, l’esultanza e la carica di Candussi, come sempre tra i migliori realizzato­ri

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