Corriere di Verona

La Scaligera per il sogno Match che vale la Serie A

Tezenis avanti 2-1 nella serie, con una vittoria si può centrare il grande traguardo. Palasport esaurito e attesa che cresce ma capitan Rosselli avverte: «Occhio, venderanno cara la pelle»

- Matteo Sorio

Era il 7 maggio, incipit dei playoff, gara 1 con Mantova: al Forum, 2.300 spettatori. Oggi 12 giugno, quarto atto della finale, il palazzo sarà esaurito: ancora 5.200 persone, come l’altra sera.

Sono bastate poche ore, dopo il 66-56 di gara 3, perché il Forum andasse nuovamente sold out. Per dire di quanto il pubblico creda nel basket che la Scaligera sta proponendo contro Udine e che l’ha portata, ora, a una sola vittoria dalla promozione in Serie A. Un basket tanto fisico e difensivam­ente organizzat­o, specie sui pick&roll, da valere il match point e costringer­e l’Apu, la più forte di A2, spalle al muro. Costruita per vincere dopo la finale dell’anno scorso con Napoli — c’erano già Antonutti, Italiano, Giuri, Pellegrino, Nobile — perdendo stasera Udine fallirebbe l’obiettivo per cui lavora dall’agosto scorso e vedrebbe gioire la squadra di Alessandro Ramagli. Dal canto suo Verona, sul 2-1 dopo il ko nel primo round, gode di una leggerezza che gli occhi di giocatori e allenatore raccontano meglio di mille parole. Se vince il duello delle 20.45, la Tezenis realizza il sogno meno preventiva­bile e torna in serie A, dove manca da vent’anni esatti e dove fu invitata a salire due estati orsono, salvo declinare causa impossibil­ità di mettere insieme — argomento oggi di strettissi­ma attualità fra i tifodo si — un budget adeguato. Se perde la Scaligera ricalibrer­à il navigatore su Udine per gara 5, mercoledì prossimo, consapevol­e che tutto sarebbe apertissim­o a ogni epilogo, come oggi, ma anche che quanto fatto supera comunque ogni più rosea previsione d’inizio annata.

«Finora siamo stati bravi a indirizzar­e le partite verso i nostri ritmi ma Udine ha esperienza e orgoglio, conosco tanti suoi giocatori e il loro carattere, venderanno cara la pelle», così ieri capitan GuiRossell­i, lui che venerdì sera, per primo, ha focalizzat­o subito l’attenzione su questa gara 4. Una gara 4 cui non è dato sapere come Udine arriverà sul piano psicofisic­o. La Tezenis è giunta al suo quattordic­esimo match nei playoff, ma nel suo muoversi lungo il parquet dà sensazione di spensierat­ezza che si traduce, poi, nella capacità di tamponare la fatica così come certi errori, specie offensivi. Per Udine è il decimo impegno, però la sensazione è che l’Apu abbia viaggiato finora a qualche giro di motore sotto rispetto a Verona, soffrendo gli adeguament­i gialloblù e

Post season lunga

È il quattordic­esimo incontro nei playoff per i gialloblù, Udine ne ha giocati quattro in meno

aggrappand­osi molto ai singoli, vedi Cappellett­i in gara 2 e Lacey in gara 3. Se Alessandro Ramagli teneva i suoi sul pezzo, venerdì, ricordando che «non dobbiamo ascoltare troppo quello che ci ronza attorno», dall’altra parte Matteo Boniciolli rimarcava: «ho molta fiducia nel gruppo, c’è ancora una chance, avremmo preferito essere in un’altra situazione ma è altrettant­o chiaro che non siamo morti». Uno dei big di Udine è Mussini, che ieri rifletteva: «Bisogna ritrovare maggiore fluidità e soprattutt­o pareggiare la loro intensità».

L’intensità con cui Verona sta imbriglian­do Walters, tassello fondamenta­le nel gioco friulano. È uno dei dettagli che hanno permesso alla Scaligera di mettere la freccia, si riparte anche da lì.

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