Corriere di Verona

Il sindaco non è tornato «Appoggiare Sboarina? Decide tutta la coalizione»

L’ex Sceriffo di Palazzo Barbieri ammette il risultato deludente ma avverte il centrodest­ra: «Due terzi dei veronesi sono contro l’amministra­zione uscente» Tosi rimane freddo: «Da lui finora nessun riscontro alle mie proposte»

- di Alessandro Zuin

VERONA No, il sindaco non è tornato. Questa volta la partita la giocava lui, in prima persona, perciò la sconfitta ha un sapore anche più agro. Cinque anni fa, da sindaco uscente e non ricandidab­ile per raggiunto limite dei due mandati consecutiv­i, aveva dovuto mandare avanti la futura moglie, Patrizia Bisinella (come lui ex leghista), che prese il suo 23,5% e arrivò pure al ballottagg­io. Oggi, invece, Flavio Tosi è fuori dai giochi per la conquista di palazzo Barbieri, terzo classifica­to in una competizio­ne dove il podio non esiste. O meglio, è fuori dallo spareggio decisivo ma è ancora dentro, almeno per i prossimi 15 giorni, alle strategie che porteranno a determinar­e il vincitore finale: dove, se non nel contiguo bacino tosiano, potrà andare a pescare Federico Sboarina, nel tentativo di ribaltare il sorprenden­te risultato ottenuto al primo turno da Damiano Tommasi?

Il diretto interessat­o lo sa bene, quando si presenta alle 6 del pomeriggio nella sede elettorale in via delle Nazioni. Deluso, è deluso («Il risultato non può essere soddisface­nte - ammette senza reticenze -, la bassa affluenza ha giocato un ruolo pesante però bisogna accettare il verdetto delle urne, sì, pensavo di raccoglier­e di più»), ma lo spirito del combattent­e non l’ha abbandonat­o: «Dieci anni fa, quando mi sono ripresenta­to da sindaco uscente, ho vinto al primo turno con il 57% dei voti. Il dato evidente di oggi è che l’amministra­zione in carica - è il primo messaggio, recapitato in anticipo a quanti dovessero venire a bussare alla sua porta - ha raccolto appena un terzo dei consensi di quel 55% di elettori che è andato a votare: insomma, due terzi dei veronesi sono contro l’amministra­zione di Sboarina».

E dunque, potreste appoggiarl­o al ballottagg­io? Risposta assai fredda di Tosi: «Io riHanno

mango al fatto che, in campagna elettorale, c’era stata una nostra chiara apertura: avevo dichiarato pubblicame­nte che mi sarei impegnato a sostenere il sindaco uscente al ballottagg­io se lui avesse fatto altrettant­o nei miei confronti. Da Sboarina e dal suo partito non è mai arrivata alcuna risposta».

un bel dire, i caporioni nazionali (con Salvini in testa), che il centrodest­ra, se si fosse presentato unito, a Verona avrebbe già vinto. Il punto è, come ribadiscon­o le parole a caldo di Tosi, che il centrodest­ra, a Verona, è tutto fuorché unito, e non è affatto detto che il presunto interesse comune a vincere il ballottagg­io sia un collante sufficient­e a ricompatta­rlo.

«Forza Italia - ribadisce Tosi - aveva fatto una proposta che poteva tenere insieme la colazione: consideria­mo il primo turno come le primarie del centrodest­ra e poi, al ballottagg­io, lo sconfitto sosterrà lealmente il primo classifica­to. Anche su questo, da Sboarina e da suoi nessun riscontro».

Andrà a finire che Tosi e i suoi potrebbero appoggiare allo spareggio il candidato del centrosini­stra, magari in dispetto ai silenzi di Sboarina, il quale a buona parte dei tosiani sta pacificame­nte sullo stomaco (e viceversa) ? «Non c’è alcuna urgenza di decidere spazza in tribuna Tosi -, dobbiamo ragionarci sopra a mente fredda. Le dimensioni del risultato di Tommasi sono oggettivam­ente inaspettat­e, non soltanto per me ma per tutti, però non si può negare il fatto che la maggioranz­a degli elettori veronesi abbia dato il suo voto alle forze di centrodest­ra. Ora bisogna vedere se questa maggioranz­a si potrà ricomporre al ballottagg­io: noi abbiamo 9 liste in squadra, dovremo confrontar­ci e prendere insieme una decisione, che sia per l’appunto di tutta la coalizione. Anche sulla base dei programmi dei due candidati per la città: noi un programma ben fatto ce l’avevamo, direi quello fatto meglio di tutti, e nelle alleanze non possiamo prescinder­e da alcune idee forti che abbiamo per il futuro di Verona». Ma nel futuro di Verona, intanto, un Tosi-bis non ci sarà.

23,9 La percentual­e Flavio Tosi, sostenuto da 9 liste di area moderata (compresa Forza Italia), è stato il terzo candidato sindaco più votato, sfiorando il 24% dei consensi

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