Zelger: «Al voto solo la metà dei veronesi. La politica non interessa»
In tre non raggiungono il 4%. Oddio, anche per il più inguaribile degli ottimisti era dura attendersi di meglio. Alberto Zelger si ferma al 2,65%, Anna Sautto e Paola Barollo chiudono rispettivamente allo 0,60% e 0,40%. Difficile fare di più, imponeva il realismo. A dire il vero, Alberto Zelger si era spinto un po’ in là quando alla presentazione della sua candidatura, sostenuta dalle liste Zelger Sindaco, Il Popolo della Famiglia e Verona per la Libertà, aveva detto di puntare al ballottaggio. Il responso dell’urna lo porta alla realtà: «Sono attorno al 3% e aspetto i dati definitivi per dare un giudizio. Posso dire che mi dispiace abbia votato solo la metà dei veronesi; significa che c’è ancora tanto disinteresse per la politica. L’Italia sta decadendo ma è come se gli italiani non se ne accorgessero. Eppure, una banca del calibro di JP Morgan ha previsto l’arrivo di un uragano» commenta; poi attacca e incalza sui temi a lui più cari, vale a dire vaccini e green pass: «Siamo in una dittatura sanitaria, e vediamo cosa succederà a ottobre. Io chiedo il ripristino della Costituzione». Sebbene la sua dote da 2,65% potrebbe far comodo in sede di ballottaggio, Alberto Zelger non bussa all’uscio di nessuno: «Io mi rivolgo a tutto l’arco costituzionale, dall’estrema destra all’estrema sinistra, a chi si batte contro la dittatura sanitaria; io non cerco nessuno, ma se saranno gli altri a cercare me, sono disposto a parlarci». Anna Sautto, 3V Verità e Libertà, saluta e ringrazia i suoi sostenitori con un messaggio sulla sua pagina Facebook: «Grazie per aver creduto insieme a me che una nuova politica è possibile. Da qui noi ripartiamo ancora più motivati ancora più decisi a riprenderci tutti i nostri diritti». Paola Barollo, Costituzione Verona Libero Pensiero, una vittoria l’ha ottenuta: è uscita di ospedale, dov’era ricoverata per l’intervento al femore, giusto in tempo per riuscire ad andare a votare: «Sono a casa e mi godrò questa sfida tra Sboarina e Tommasi – racconta -. Vinca il migliore, basta che si ricordino del messaggio sociale che ho mandato».