Il trionfo della continuità tra conferme e plebisciti Ma a Soave è ribaltone per un pugno di voti
Nel comune più popoloso, Cerea, l’uscente Franzoni si conferma con l’80 per cento dei voti. Quorum raggiunto in tutti i comuni con candidato unico
VERONA Non solo il Comune capoluogo: questa tornata ha coinvolto in totale circa 82mila elettori della provincia veronese. Erano infatti tredici Comuni nella provincia di Verona chiamati a rinnovare sindaci e consigli comunali. In un contesto dove si in molti comuni si è faticato a chiudere le liste e a trovare candidati sindaco disponibili, ha vinto quasi dappertutto la continuità delle amministrazioni uscenti, in alcuni casi anche con veri e propri plebisciti.
Unico ribaltone, clamoroso, è quello di Soave, dove il 28enne segretario della Lega locale, Matteo Pressi, soffia lo scranno di primo cittadino uscente Gaetano Tebaldi che aveva da poco conquistato il prestigioso riconoscimento per il suo paese di Borgo più bello d’Italia 2022. Un incredibile testa a testa fino all’ultimo voto ha portato il giovanissimo Pressi alla vittoria con il 50,80% dei voti, con la civica «Cambiamo Soave». Solo 55 voti in più del sindaco uscente Gaetano Tebaldi, 52 anni, che con una alleanza fuori schema tra una componente di Fratelli d’Italia e Partito Democratico, si è fermato al 49,20%.
Con il quorum raggiunto in tutti i Comuni, invece, hanno avuto vita facile i quattro candidati sindaco senza rivali. Certezza di elezione con il 100% dei voti, dunque, per Stefano Cagalli a Casaleone, (vicesindaco uscente); riconfermato il primo cittadino Stefano Negrini a Gazzo Veronese; Emanuela Ruffo a Illasi, donna che passa dal ruolo di vice sindaca a sindaca in uno dei pochi Comuni a guida Pd; plebiscito di riconferma, inoltre, anche per Luciano Marcazzan a San Giovanni Ilarione.
Lo stesso trait d’union si è esteso anche agli altri Comuni con più liste, dove i sindaci uscenti sono stati rieletti senza particolari sorprese dalle urne. A Cazzano di Tramigna, con una lista civica trasversale vola al secondo mandato Maria Luisa Guadin, 63 anni, che sconfigge con il 57,11 l’avversario dell’ultima ora, il poliziotto 50enne Edoardo Bello, che comunque ottiene un buon risultato con il 42,89.
Plebiscito dell’81,39% per l’altra donna 63enne riconfermata per la terza volta Loreta Isolani a Roverchiara (vicina a Fratelli d’Italia), che con la lista «Roverchiara Viva» sconfigge il candidato del centro sinistra Moreno Ferrarini, rimasto al 18,61%.
A fare da contraltare negli schieramenti politici e di genere, c’è Emanuela Ruffo a Illasi, che prosegue il solco del centro sinistra del sindaco uscente Paolo Tertulli.
Nel comune più popoloso della provincia, Cerea, l’unico che avrebbe potuto andare al ballottaggio in caso di più liste (perché con più di 15mila abitanti), ha, invece, visto la corsa a due tra la capogruppo 39enne dell’opposizione uscente Alessia Rossignoli di nuovo sconfitta dal sindaco uscente della Lega Marco Franzoni, 47 anni: per lui un vero e proprio plebiscito, con il 79,55 dei voti contro il 20,45 dell’avversaria.
Maggioranza in continuità per il centro destra anche per San Martino Buon Albergo, dove il sindaco uscente Franco De Santi non si è ripresentato per il secondo mandato (e nemmeno come candidato consigliere, ndr): è eletto il presidente del consiglio uscente e già assessore Giulio Furlani, tesserato FdI, con il 42,28 % dei voti. Unico comune che ha visto cinque candidati sindaco sfidarsi, di cui tre nell’area del centro destra e due nel centro sinistra, quest’ultimi due classificati al secondo e terzo posto: Lorenza Faccioli con il 30,88% delle preferenze, già consigliera di opposizione uscente, ambientalista, rappresentante della storica lista «San Martino Domani», ha superato l’altro esponente del Pd Simone Madinelli, che ha ottenuto il 22,33. Briciole, invece, per gli altri due candidati del centro destra: il 3,01% è andato all’autonomista Maurizio Zumerle e l’1,51% a Simone Marchiori, presidente della Pro Loco del paese.
Rimane, invece, al timone il centro sinistra a Villa Bartolomea con il sindaco uscente Andrea Tuzza che ottiene con «Prospettiva Futuro» l’86,76 % contro Laura Degliuomini: fermata al 13,24% la lista «civetta» presentata per scongiurare l’obbligo del quorum.
Vince l’alleanza di Fratelli d’Italia e Forza Italia a Ronco all’Adige, dove il vicesindaco uscente Davide Vesentini (FdI), è eletto con il 48,50%: stacca il candidato moderato sostenuto dalla Lega Giuseppe Moretto che ottiene il 39,20; mentre lo storico rappresentante del centro sinistra Bruno Meneghelli, si ferma al 12,30%.
A Caldiero plebiscito di riconferma per il sindaco uscente Marcello Lovato con l’87,92 % delle preferenze. Lascia le briciole del 12,08% all’avversaria dell’ultima ora Emanuela Sigismondi, con la lista «Ripartire Insieme» nata sempre in seno alla maggioranza uscente.
A Zevio vince Patrizia Conti, 58 anni, assessore uscente a lavori pubblici, ecologia e istruzione con la lista «Lega Salvini-Fratelli d’Italia» ottiene il 59,39% dei voti. Si piazza al secondo posto, invece, con il 20,65%, Enrico Righetto, 23 anni, il più giovane candidato sindaco del veronese, segretario del Pd locale, con una lista sostenuta anche da Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle ed Europa Verde. Lascia al terzo posto un veterano come Raffaele Bazzoni, già sindaco di Zevio e consigliere regionale di Forza Italia, che ottiene il 19,97% dei voti.