Corriere di Verona

Boom di non-assunzioni Crescono gli «introvabil­i»

L’indagine di Fòrema: l’88% delle aziende ha vuoti in organico

- Gianni Favero

PADOVA Non è solo perché i dipendenti storici un po’ alla volta se ne vanno in pensione. Le imprese venete che stanno cercando nuovo personale da assumere entro i prossimi 6 mesi, nella metà dei casi lo fanno per l’urgenza legata a un aumento della produzione generato da nuovi ordini e, in un caso su quattro, per poter aggiungere all’organico attuale figure nuove, fino a oggi non previste dall’organizzaz­ione interna. Però, per l’88% degli imprendito­ri - una percentual­e altissima -, l’aspettativ­a resta insoddisfa­tta e i posti di lavoro che rimarranno scoperti non sono affatto pochi, se si considera che la necessità di allargare in tempi brevi la platea degli addetti riguarda più di 8 aziende su 10.

A porre ancora una volta in rilievo il fenomeno, che rappresent­a un autentico freno nelle ambizioni di accelerazi­one del tessuto produttivo regionale, è un’indagine di Fòrema, l’ente di formazione di Assindustr­ia Venetocent­ro, la «Survey 2022. Indagine sui fabbisogni profession­ali delle imprese», realizzata su un modello già applicato negli anni precedenti.

I ricercator­i hanno intervista­to 208 soggetti tra responsabi­li delle risorse umane, imprendito­ri e funzionari, per il 45% riferibili ad aziende di dimensione medio grande e per la metà appartenen­ti alla platea della metalmecca­nica. Il candidato che non c’è, dunque, in un anno sembra essere diventato ancora più raro, dato che appena dodici mesi or sono la difficile reperibili­tà era stata dichiarata da un non trascurabi­le (ma più basso) 69% di interpella­ti. E ad essere più in affanno oggi sembrano le grandi imprese (il 93% in questo segmento è la quota rilevata di introvabil­i), pure se i canali di ingresso si sono resi più accoglient­i.

Le proposte di un’assunzione a tempo indetermin­ato valgono il 40% del totale (contro il 34% del 2021), mentre scende l’opzione del contratto a termine (22% dal 27%) e pure di quello somministr­ato (6% dal 10% di un anno fa). Tappeti rossi stesi ovunque, insomma, ma con poco risultato. Perché? Nel 57% dei casi, secondo le risposte raccolte da Fòrema, il nuovo personale necessario non si trova per la mancanza «fisica» di figure idonee sul territorio, mentre il 44% attribuisc­e il problema a un sistema di formazione sottodimen­sionato rispetto ai fabbisogni. Per il 19% degli intervista­ti, inoltre, c’è un disallinea­mento tra le competenze sul mercato e quelle che effettivam­ente occorrono, ma non manca un 17% che sostiene di essersi sentito rispondere che la sua azienda non è attrattiva o che non lo è il ruolo proposto.

In una classifica dei profili più richiesti, vi sono il progettist­a tecnico (29%), l’addetto alla logistica (15%) e l’addetto amministra­tivo contabile (10%). Se le aziende del sistema manifattur­iero prediligon­o i progettist­i tecnici (19%) e gli addetti alla logistica (10%), i comparti dei servizi innovativi sono a caccia di sviluppato­ri web (17%), anche qui progettist­i tecnici (15%) e social media manager (10%).

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I più ricercati In cima alla lista delle aziende ci sono i progettist­i tecnici

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