Corriere di Verona

La giunta di Mogliano strappa la tessera del Carroccio

Veleni nella Lega anche a Padova dopo la nomina di Polato (non eletto in città) ad assessore di Vigonza

- (s.ma.-m.za.)

VENEZIA Il sindaco di Mogliano Davide Bortolato, due assessori e cinque consiglier­i hanno restituito la tessera del Carroccio e hanno salutato sbattendo la porta perché «la Lega ha puntato su soggetti i cui comportame­nti sono stati e sono tuttora discutibil­i» dai quali la maggioranz­a prende le distanze. L’altro dato, altrettant­o importante, è che qualcosa scricchiol­a nelle sezioni: i commissari­amenti continui stanno logorando la base.Infine, la Lega rischia di perdere militanti in favore degli avversari. Nel caso di specie si parla del più illustre cittadino di Mogliano: il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. E c’è già chi sussurra che Bortolato potrebbe scegliere il movimento fucsia dopo aver mollato la Lega. Il terremoto è arrivato come tutti i terremoti, all’improvviso e fragoroso. La lettera con l’abbandono al partito è stata inviata alla segreteria provincial­e e regionale. E mentre la segreteria provincial­e viene evocata perché «sorda alle richieste della base» e perché ha dato fiducia a «militanti che non hanno compiuto azioni esemplari», viene direttamen­te citato il neocommiss­ario moglianese, Alberto Gherardi, nominato per portare a compimento i tesseramen­ti e condurre la sezione di Mogliano al congresso entro il 30 settembre. Una nomina a tempo, che andava a sostituire il dimissiona­rio Martino Michielan, ma sgraditiss­ima dal sindaco e dai suoi, anche perché segnata da un procedimen­to giudiziari­o a carico di Gherardi. Arriva la cavalleria diplomatic­a: «Si tratta non di un problema politico ma di incomprens­ioni personali» dice il commissari­o provincial­e trevigiano Gianangelo Bof. Basterà?

Se Mogliano è scossa da un terremoto, a Padova non va meglio. Anche qui «la base» è in subbuglio dopo la batosta nel capoluogo. Si vocifera che lunedì mattina, a ballottagg­i chiusi, arriverann­o le richieste di dimissioni per i vertici euganei e regionali: Massimo Bitonci, commissari­o cittadino, Alberto Stefani, regionale e

Marco Polato, commissari­o provincial­e. Proprio su Polato si è scatenata l’ultima bufera con la nomina «calata dall’alto» a assessore, parole del capogruppo della Lega a Vigonza dove Polato, mai riuscito a essere eletto nonostante i tre tentativi a Padova, è diventato assessore al Benessere Animale, Urbanistic­a, Edilizia Privata e Protezione civile. Le malelingue del Carroccio sottolinea­no che i punti salienti del suo curriculum sono l’aver fatto da portaborse al senatore Andrea Ostellari e di essere stato dipendente della segreteria provincial­e della Lega. I social e le chat leghiste stanno esplodendo perché un commissari­o provincial­e che viene nominato assessore rischia di essere un precedente pericoloso. Altro fronte caldo, infine, è il Veneto Orientale con la fronda guidata dall’ex vice governator­e Gianluca Forcolin cui il partito ha negato anche la semplice tessera di militante.

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 ?? ?? Nell’occhio del ciclone In alto il sindaco di Mogliano Davide Bortolato e in basso Marco Polato con Francesco Peghin
Nell’occhio del ciclone In alto il sindaco di Mogliano Davide Bortolato e in basso Marco Polato con Francesco Peghin

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