Corriere di Verona

Lettera ai parroci Zenti al contrattac­co «Non mi schiero, invito a guardare i programmi»

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Monsignor Giuseppe Zenti si difende e contrattac­ca. Nella sua lettera ai sacerdoti veronesi, il Vescovo scriveva che «alle elezioni è nostro dovere individuar­e quali attenzioni sono riservate alla famiglia voluta di Dio e non alterata dall’ideologia del gender, dell’aborto, dell’eutanasia, dell’accoglienz­a dello straniero». Viste le mille polemiche, il Vescovo torna sul tema in un’intervista a Famiglia Cristiana.«L’ideologia del gender – ricorda è stigmatizz­ata da papa Francesco al paragrafo 56 di Amoris Laetitia. Lo ricordo perché il Corriere ha scritto che io non sarei in linea con il Papa. Non ho niente contro nessuno ma ribadisco che i valori sono valori e la famiglia formata da maschio e femmina non può essere alterata dall’ideologia del gender. I due candidati sono entrambi cattolici, - ha aggiunto - e io non mi schiero con nessuno dei due. Invito la gente a guardare il programma e la cultura che viene proposta». Sulla questione è intervenut­o anche Luca Zaia: «Non conosco bene le parole del Vescovo – ha detto il governator­e– ma immagino che il Vescovo non abbia messo nomi e cognomi per dare indicazion­i di voto...», Ieri doveva tenersi una conferenza stampa di candidati cattolici che sostengono Sboarina (l’ex capogruppo dem, Carla Padovani, Filippo Grigolini, Rosario Russo, Maddalena Morgante, Luca Zanotto, Paolo Rossi, Paola Bressan, Antonio Zerman e Thomas Piccinini) tutti concordi col Vescovo, ma forse con toni e modi diversi tra loro: fatto sta che l’incontro è stato cancellato. Dal Pd, intanto, la consiglier­a regionale Annamaria Bigon afferma che «una parte della politica veronese si attarda a discutere della famiglia ideale anziché affrontare i problemi della famiglia reale. Dall’amministra­zione comunale, sulla famiglia abbiamo sentito solo proclami ideologici: toccherà al prossimo sindaco, Damiano Tommasi, conclude Bigon - nell’ambito delle possibilit­à del Comune, dare alle famiglie il sostegno che alcuni enunciano mentre altri vogliono completame­nte negare in nome di un presunto ordine naturale che vorrebbe la donna confinata nell’ambito domestico».

Intanto ieri mattina il vescovo è intervenut­o ai funerali di padre Flavio Roberto Carraro, vescovo di Verona per otto anni a partire dal 1998, morto venerdì scorso all’età di 90 anni. «Sono stato il suo successore, dapprima chiamato da lui come suo vicario generale: ci capivamo al volo, ci siamo voluti bene», il ricordo di monsignor Zenti. Tra il pubblico anche il sindaco Federico Sboarina. È stato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescov­o emerito di Perugia-Città della Pieve e già presidente della Conferenza episcopale italiana, a presiedere in Duomo le esequie di padre Carraro, originario di Venezia, dove fu ordinato sacerdote nel 1957. «Aveva la fede dei semplici, e la forza e il coraggio dei credenti», così Bassetti dopo che, a inizio celebrazio­ne, c’era stato il saluto del patriarca di Venezia Francesco Moraglia, presidente della Conferenza Episcopale del Triveneto. Padre Carraro è stato sepolto, in Cattedrale, nella cripta memoriale dei vescovi veronesi.

Il giallo dei consiglier­i Ieri era in programma una conferenza stampa di esponenti cattolici pro-Sboarina: ma è stata annullata senza spiegazion­i

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