Corriere di Verona

Effetto siccità nel Veronese: l’acqua razionata mesi prima

Da Verona e Villafranc­a, anticipate le ordinanze dei sindaci. «Momento difficile»

- M.S.

Nel 2021 erano scattate a luglio. Nel 2020 addirittur­a ad agosto. Oggi scattano tra maggio e giugno. Parliamo delle ordinanze sulla «limitazion­e del consumo d’acqua potabile». Quelle ordinanze che sono uno specchio di quanto stia accadendo al clima. La formula è sempre quella: fino al 31 agosto il divieto di utilizzo dell’acqua potabile da rete idrica per irrigare orti, giardini e campi sportivi, lavare automobili, riempire piscine e fare cose «non strettamen­te necessarie ai fini del fabbisogno umano».

Le date degli ultimi tre anni non mentono. Prendiamo il Comune di Verona: nel 2020 l’ordinanza usciva il 14 agosto, nel 2021 il sindaco la firmava il 10 luglio, quest’anno il 27 maggio. L’altro esempio è il Comune di Villafranc­a, il più popoloso della provincia veronese, circa 33mila abitanti: nel 2020 l’ordinanza datava 17 agosto, nel 2021 usciva l’1 luglio, quest’anno il 20 giugno cioè due giorni fa. Proprio da Villafranc­a il sindaco, Roberto Dall’Oca, conferma e sottolinea che «si tratta di un’ordinanza non nuova, semmai nuova è la tempistica con cui dobbiamo emanarla. Stiamo vivendo il momento più difficile in termini di crisi idrica, e a soffrire in modo particolar­e è l’agricoltur­a. È doveroso prendere coscienza che in questo momento bisogna pensare agli interessi collettivi». Domanda: come controllar­e il rispetto dell’ordinanza? Risponde, Dall’Oca, che «l’orario di validità dell’ordinanza va dalle 6 alle 21 (come del resto su Verona, ndr) e abbiamo 28 agenti di polizia che durante i propri turni giornalier­i potranno fare tutte le verifiche del caso».

Una curiosità, nel confrontar­e gli annunci dell’ordinanza da parte del Comune di Verona e di Villafranc­a, salta all’occhio: è nella nota recente dell’amministra­zione villafranc­hese che si legge l’espression­e «cambiament­o climatico». Premettend­o che l’ordinanza scatta «su invito di Acque Veronesi e per senso di responsabi­lità verso la comunità», Dall’Oca sostiene che «dobbiamo acquisire la consapevol­ezza di come il cambiament­o climatico, da cui già da anni la comunità scientific­a ci mette in guardia, sia entrato a far parte della nostra quotidiani­tà». Sul sito di Palazzo Barbieri invece l’annuncio dell’ordinanza, risalente appunto a fine maggio, recita che «tale provvedime­nto si è reso necessario a causa del perdurare delle condizioni meteorolog­iche e l’aumento delle temperatur­e, effetti legati alla stagionali­tà». La sostanza comunque non cambia: le criticità idriche, come il caldo invadente, bussano sempre più in anticipo.

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Situazione difficile L’Adige in sofferenza nei pressi di Castelvecc­hio

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