Dopo le pressioni di Ags anche i comuni del Garda si decidono a intervenire
Provvedimenti fotocopia emessi da ieri
GARDA Raffica di ordinanze municipali di razionamento all’uso di acqua potabile sul Lago di Garda a causa dell’emergenza siccità. Il lago è calato di un centimetro anche ieri, arrivato a 75 cm sopra lo zero idrometrico. Ricordiamo che ogni centimetro di livello sul Garda corrisponde a 4 milioni di metri cubi d’acqua. Se continua così nel giro di un mese si potrebbe arrivare a un livello così basso da dover chiudere i rubinetti di erogazione. Ags, l’Ente gestore del servizio idrico integrato dei Comuni gardesani è da aprile che lancia l’allerta per la crisi idrica. Con una prima lettera del 14 aprile il presidente Angelo Cresco aveva già invitato i sindaci «ad emettere tempestivamente specifica ordinanza comunale che vieti l’utilizzo di acqua potabile per uso non strettamente finalizzato a quello domestico», consigliando pure l’irrigazione di aree a verde con acqua non potabile mediante l’utilizzo di autobotti. In questi giorni Ags ha di nuovo sollecitato le Amministrazioni comunali ad emettere le ordinanze ed anche a predisporre controlli sul territorio, attivando protezione civile e polizia locale, perché i cittadini si attengano alle disposizioni. «Tutto ciò almeno fino alla conclusione di questa situazione siccitosa emergenziale che non ha precedenti», sottolinea Cresco, precisando pure: «Ags sta facendo il massimo sforzo per garantire la regolarità del servizio, anche se, sempre con più frequenza, si manifestano episodi di mancanza improvvisa di energia elettrica che vanificano ogni sforzo per il ripristino della funzionalità del sistema di distribuzione».
Intanto ieri sui tavoli di più Comuni gardesani erano già predisposte le ordinanze per la firma in giornata dei sindaci. Ordinanze-specchio, più o meno tutte uguali, a quelle emesse già in maggio dai primi cittadini di Torri, Stefano Nicotra e di Bardolino, Lauro Sabaini. Tra tutti i Comuni del Baldo-Garda, ieri mancavano le ordinanze solo di Garda, Malcesine e Lazise, sebbene gli amministratori si dicano già pronti a procedere se la situazione di siccità permane. Le indicazioni date ai cittadini nelle ordinanze di razionalizzazione d’acqua potabile ne riducono l’uso per l’irrigazione di orti, giardini e prati, consentendola solo nelle ore notturne (dalle 22 alle 7); è vietato, invece, l’utilizzo di acqua per piscine, lavaggi di cortili, piazzali e veicoli. Nelle ordinanze, i primi cittadini invitano in ogni caso la popolazione ad un uso «estremamente accorto dell’acqua degli acquedotti pubblici, adottando ogni accorgimento per il risparmio dell’importante risorsa idrica». Le multe vanno da 25 a 500 euro.