Corriere di Verona

«C’è carenza di maschere» per le opere in Arena: allarme dei sindacati

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VERONA C’è carenza di «maschere» alla Fondazione Arena. Si tratta di quei lavoratori che controllan­o gli accessi e accompagna­no il pubblico al proprio posto. Personale di sala, di fatto. Spesso giovane. Quasi sempre con contratti brevi, per l’estate. Dopo Gardaland, anche l’altro tempio del lavoro stagionale a Verona comincia a cedere. E l’assenza di personale nel terziario si fa sentire anche lì. Il festival lirimastro, co è iniziato venerdì scorso con la «prima» di Carmen. E ieri sulla questione sono intervenut­i, dati alla mano, anche i sindacati. In una nota, il segretario Slc Cgil, Mario Lustate ha parlato di «una carenza di personale in tutti i settori quest’anno davvero allarmante», ma anche di «condizioni e carichi di lavoro preoccupan­ti» nonché di «poche prove effettuate dal personale artistico e tecnico». Secondo il sindacato, la Fondazione Arena «si è mossa in ritardo nelle chiamate, situazione che ha costretto i tecnici e il personale artistico ad accettare altre offerte». Il direttore risorse umane della Fondazione Luca Migliore risponde alla sollecitaz­ione parlando di carenze di personale tecnico quantifica­bili in «poche unità per mansione», e prende ad esempio i tecnici di palcosceni­co, dove i lavoratori mancanti sarebbero solo 5 su 64 previsti, quindi meno del 10%». Poche unità che però sono state «introvabil­i».

«La Fondazione ha attivato tutti i canali possibili ma non siamo riusciti a completare il dimensiona­mento previsto — continua Migliore — alcune posizioni vacanti sono difficili da coprire, in più va anche detto che in questo periodo non ci sono candidati. Non solo: le rinunce poco dopo l’avvio dei contratti sono

molto più numerose degli scorsi anni». La causa? In molti acasi «il Covid, perché anche da noi c’è un’impennata dei contagi: in un reparto ad esempio mancano il capo e quattro vice».

Quanto al problema sollevato da Slc Cgil, Migliore non ha tentenname­nti: «Quest’anno sono ripresi anche i concerti dal vivo ed è capitato di avere qualche giorno in meno del solito per prove di montaggio, ma è successo solo nella fase dei primi due spettacoli. Parliamo di situazioni eccezional­i. E il montaggio del prossimo Nabucco è iniziato da domenica scorsa e l’estate lirica, va ricordato, è davvero rilevante per la città».

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Buchi d’organico Sos forze lavoro anche per la lirica areniana

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