Tezenis: festa, mercato e il rompete le righe
Ieri al Parco Ottocento il saluto tra squadra e tifosi. Reparto lunghi, gli occhi su Cannon
Festeggiata la promozione nella serata con i tifosi al Parco Ottocento, la Scaligera si rituffa in quel mercato dove spunta una nuova ipotesi da serie A: Jalen Cannon.
Nel curriculum dell’alacentro americano, 29 anni, c’è un dettaglio prezioso: sa cosa vuol dire giocare in una neopromossa. Nel suo caso, Tortona, che da matricola si è arrampicata quest’anno fino in semifinale scudetto. In Italia dal 2017, prima ad Agrigento poi Rieti quindi il club piemontese, ai playoff di A2 del 2020-21 Cannon ha viaggiato a 15 punti e 4 rimbalzi di media, mentre le sue statistiche nell’ultima A raccontano di 17.7’ d’impiego, 5.2 punti e 4.8 rimbalzi col 64,8% da due. È appena uscito da Tortona, Cannon, e incarna una pista percorribile anche sul piano economico. Una pista che va aggiunta a quella per l’esperto Paul Biligha, classe ’90, centro in scadenza con Milano, fresca vincitrice dello scudetto. Per Biligha, all’Olimpia, 2.7 punti e 1.7 rimbalzi in 10’ minuti d’impiego medio, in quest’annata. Trattasi di un giocatore già passato dalla Nazionale, e che non interessa soltanto a Verona. Una Verona che, curiosità, nella prossima A ritroverà da avversario, in maglia Sassari, un suo ex americano, Jamal Jones, visto qui nel campionato 2017/18 di A2. Tra Cannon, Biligha e Alessandro Cappelletti, chiacchierato come innesto in cabina di regia, siamo alle prime voci di una campagna di rafforzamento che, in via Cristofoli, ha preso piede da un paio di giorni.
La famiglia Pedrollo, il diesse Alessandro Frosini e l’allenatore Alessandro Ramagli puntano a trovare i tasselli giusti per un roster che possa salvarsi senza particolari sofferenze. Un roster che dovrà inevitabilmente procedere a una «revisione» della squadra celebrata ieri sera al Parco Ottocento. Il pubblico della Scaligera, la squadra e il club si sono dati appuntamento lì per il saluto finale e il conseguente «rompete le righe«. C’erano, in via Boscomantico, tutti i primi attori della cavalcata, protagonisti dello storico ritorno in A di Verona a vent’anni dall’ultima volta. Da capitan Guido Rosselli, il miglior leader dell’era Tezenis, a bomber Karvel Anderson. Da Xavier Johnson, quello della gara 4 di finale giocata nonostante la mano rotta, a Francesco Candussi. E poi ancora il senatore d’area Giovanni Pini, i giovani Davide Casarin, Sasha Grant e Liam Udom, lanciati e divenuti poi fondamentali, e gli altri esterni Marco Spanghero e Lorenzo Caroti. «Siamo andati oltre ogni aspettativa — ha detto Rosselli dal palco — Verona è un pezzo di storia della pallacanestro. Ho gli anni sufficienti per ricordare i tempi della Mash o giocatori come Henry Williams, che era il mio preferito».
Un gruppo speciale, capace di far innamorare il pubblico del Forum, accorso in finale con quei soldout tra gara 3 e gara 4 che hanno riportato l’orologio indietro, fino ai tempi della grande Verona dei canestri.