Nuovo sindaco, vecchi dossier
Oggi l’insediamento ufficiale, sul suo tavolo già incombenze importanti e i progetti ereditati dal predecessore Sboarina Central Park, Amia, Arsenale, stadio: cosa resta da decidere
VERONA Damiano Tommasi entra in carica: questa mattina alle 11 la cerimonia ufficiale, nella Sala Degli Arazzi, poi via, perché il tempo dei festeggiamenti è praticamente già finito. C’è da formare la giunta, entro 10 giorni. E ci sono da riaprire subito alcuni dossier che sono già sulla scrivania del nuovo primo cittadino. E sono dossier che attendono decisioni importanti (ed abbastanza rapide).
Vediamone alcuni. Uno dei dossier più rilevanti è quello relativo al futuro Central Park. Per il quale, però, Tommasi non potrà partire da zero (e neppure solo dal duello sulle percentuali di verde da assegnare nell’ex Scalo merci: 100%, 80%, 50%...). Oggi le cose stanno diversamente: ci sono accordi firmati con le Ferrovie
(per la nuova stazione dell’Alta Velocità, a sud di quella esistente a Porta Nuova) e c’è una gara per la progettazione vinta dalla multinazionale Signa Group (quella che sta risistemando l’ex Manifattura Tabacchi). Certo: il progetto che presenterà la multinazionale che fa riferimento al «Berlusconi austriaco» (un grande parco, ma anche il nuovo polo scolastico, nuove abitazioni di alto livello ed alcuni negozi) andrà messo in gara con altri, ma con diritto di prelazione ai progettisti. A favore di Tommasi gioca peraltro il fatto che, per il Park, ci sarà bisogno di una Variante Urbanistica, da votare in consiglio comunale. Dove i 22 tommasiani costituiscono una sicurezza per le sue scelte. C’è poi il progetto filobus. A Roma il ministero sta esaminando le variazioni di percorso proposte da Sboarina (per la zona di San Paolo e per Borgo Venezia).E in Amt, il presidente, Alessandro Rubiani, è stato nominato da Sboarina e persegue «quel» progetto. Passando al tema, anche questo delicato, dei rifiuti, la presidenza di Amia scadrà invece in settembre, e Tommasi potrà nominare un uomo di sua fiducia, anche politica. Resta comunque ormai avviata la trasformazione In House dell’Azienda (ossia la gestione diretta da parte del Comune) che peraltro Traguardi non voleva. Ma i nodi veri saranno in Agsm-Aim, dove presidente rimane Stefano Casali. E con lui bisognerà trovare una soluzione con nuove alleanze soprattutto in tema di rifiuti: accordo con Bolzano? Con Mantova? Con la lombarda A2A (dell’amico sindaco Beppe Sala e del sindaco dem Emilio Del Bono)?
C’è poi da andare avanti col restauro e il riuso dell’Arsenale: tetti a parte, il recupero è soltanto iniziato, ma secondo le linee indicate da Sboarina. A partire dal trasferimento dell’Accademia di Belle Arti, la cui sede attuale è già in vendita. Anche qui però occorrerà una Variante urbanistica, che sarà votata dal nuovo consiglio. Questione Traforo: nel «campo largo» di Tommasi le idee sono diverse e qualcuno è tornato anche a parlare di Traforo Corto (da fare sbucare a San Giorgio). Sboarina aveva un progetto di «traforino» (solo una canna e con due corsie, rispetto alle 2 canne e 4 corsie di Tosi). Ma su questo tema, avrà le mani libere per fare le scelte che più gi aggraderanno. E Tommasi si trova…in tasca un finanziamento già concesso da Roma per un progetto da realizzare secondo le linee che lui indicherà. Mani abbastanza libere anche sulla questione Stadio, su cui però si dovrà prendere una decisione. Rimodernare il Bentegodi (vecchio, superato e a rischio di esser messo addirittura fuorilegge), oppure puntare su di uno stadio nuovo di zecca? Il progetto del messicano Esparza (gradito dal presidente del credito sportivo Claudio Abodi, che è amico pure di Tommasi) potrebbe arrivare ugualmente a Palazzo Barbieri, in autunno, ma Tommasi potrà dirgli di no, se vuole: l’unico atto ufficiale è una dichiarazione del consiglio comunale che definisce quel progetto «di pubblico interesse»: ma se non interessa più, basterà dirlo. Più semplici infine le soluzione per due «problemini» sollevati ieri da Michele Bertucco: Cava Speziale e il Parco di Santa Teresa. Bertucco spiega che sono rimasti inattuati i provvedimenti già votati all’unanimità: l’ampliamento del Parco e lo stop definitivo al progetto di «ripristino» di quell’area. Due progetti che Tommasi potrebbe concretizzare in tempi abbastanza rapidi.