I «fantastici quattro» di Traguardi, primi sponsor dell’ex calciatore
Il più «vecchio» ha 35 anni: hanno preso oltre cinquemila voti e conquistato tre seggi in consiglio. Nel 2019 il primo convegno con Tommasi: «Capimmo che era l’uomo giusto»
«Chi vince festeggia, chi perde spiega» era il mantra di Julio Velasco. Lo sport insegna, se non sai perdere difficilmente un giorno saprai vincere, perché le vittorie nascono proprio dalle sconfitte, nello sport come in politica e nella vita di ognuno di noi. Ed è quello che quattro ragazzi di Verona si son messi a fare all’indomani della sconfitta del centrosinistra alle elezioni comunali del 2017. Per saper spiegare bisogna prima capire, loro lo hanno fatto per cinque anni, sono andati per quartieri e ascoltando l’anima della gente hanno compreso che qualcosa andava fatto. Si sono messi in gioco, hanno fondato un movimento, Traguardi, e come sta scritto nel loro statuto, si sono impegnati a «disegnare traiettorie che puntano verso obiettivi, i quali vogliono essere condivisibili dal maggior numero possibile di persone».
I «Traguardi» son questi, e così oggi a festeggiare sono anche loro, che sono stati con la maglietta gialla d’ordinanza - uno dei motori della campagna elettorale vincente di Damiano Tommasi. Un successo oltre le più rosee aspettative per un movimento giovane, e di giovani, nato nel 2017: 5.690 voti, pari al 5,53%, tre eletti in consiglio comunaglio le. Sono Tommaso Ferrari, Beatrice Verzè e Giacomo Cona. In caso uno di questi diventasse assessore, Ferrari è tra i papabili, entrerebbe anche il loro presidente Pietro Trincanato, e qui il cerchio si chiuderebbe col quartetto che al movimento civico in campo progressista ha dato vita.
Dei quattro, il volto più noto è quello di Tommaso Ferrari, 33 anni, ingegnere ambientale con esperienza nella cooperazione internazionale, l’unico già presente in consicomunale; personalità forte e coinvolgente, la stoffa del leader cucita addosso: «Venni eletto alle amministrative del 2017 nella lista “Verona Civica” nel campo progressista a sostengo di Orietta Salemi. La nostra storia è partita all’indomani di quella dura sconfitta. Ci siamo ritrovati, ci siamo guardati e ci siamo parlati. Eravamo convinti che il classico schema destra-sinistra appartenesse a logiche del passato e andasse superato. Uno schema statico e specchio di una città statica. Il paradigma andava riscritto, stava a noi cercare di aprire una breccia, toccando temi come società inclusiva, valori europei, lavoro e diseguaglianze. Così abbiamo tracciato un percorso che ci portasse a essere protagonisti in cinque anni. Noi ci divertiamo a fare politica, siamo accomunati dalla passione e dal senso di responsabilità». L’idea si fa progetto grazie all’apporto di tanti volontari, presenza nei quartieri ed eventi.
Ad uno di questi, «Traguardi per Verona: Visioni per la città del Futuro» al cinema Kappadue, correva il settembre del 2019, invitano Damiano Tommasi: «Da quel giorno abbiamo iniziato a incontrarci con lui nella sua scuola a Pescantina. Avevamo capito fosse la persona giusta», racconta Trincanato, 35 anni, dottore di ricerca in storia del Risorgimento, aria da giovane lord di un gentlemen club di Mayfair. E non è un caso che proprio nella primavera 2021 è stato un convegno di Traguardi alla scuola di Tommasi a Pescantina a lanciare l’ex calciatore nell’orbita politica. Dice di sè, Trincanato: «Io sono il più vecchio tra i giovani, sono un pessimista cronico e non pensavo potessimo raggiungere un risultato come questo. Nei giovani c’è fame di politica, ma è la politica che deve essere credibile se non vuole generare disaffezione». Non sono mancati i momenti difficili: «Non siamo caduti nelle provocazioni. La politica urlata non ci appartiene, la gente è stanca di ringhi».
«L’entusiasmo è quello del primo giorno, quando nel novembre del 2017 è nato “Traguardi”. Abbiamo coinvolto persone che non erano impegnate nella politica attiva e ci siamo rivolti ai tanti giovani che la politica non solo non li ascoltava, ma nemmeno li faceva parlare – sottolinea Giacomo Cona, «Jack», 28 anni e avvocato nel ramo del diritto fallimentare, societario e commerciale, neo eletto in consiglio comunale -. In consiglio comunale vorrei portare avanti l’idea di rendere Verona una città europea, nel senso che sappia cogliere le opportunità che l’Europa offre, cosa che la recente amministrazione non ha saputo fare».
E poi c’è lei, la figura femminile nei Fantastici Quattro, Beatrice Verzé, 26 anni, laureanda in Giurisprudenza, 26 anni e dal 2017 consigliera di Quinta Circoscrizione per il movimento; anche per Beatrice il primo consiglio comunale sarà il gran ballo dei debuttanti: «Ci siamo presi i nostri spazi, accorciando le distanze tra politica e giovani. Abbiamo mosso coscienze e generato energie – mette in rilievo -. Non era facile guadagnarci considerazione, ma ci siamo riusciti. E come donna non è stato facile nemmeno per me quando a 21 anni sono entrata in circoscrizione. Diciamo che la presenza di una ragazza non era affatto scontata. Il frutto di quell’esperienza è quanto porterò in consiglio comunale, con una visione diversa su politiche giovanili e sociali». E se i «Traguardi» si allungassero un giorno oltre le mura di Verona? «Significherebbe che tanti altri ragazzi italiani potrebbero dire “Ehi! Guarda cosa hanno fatto a Verona. Ma allora qualcosa si può fare davvero”. Sarebbe bellissimo». E perché no, del resto i traguardi non son fatti per essere raggiunti?