Superjet, risorse per diciotto mesi Il consiglio lascia nomine il 5 luglio
La buona notizia: Superjet International ha risorse proprie per diciotto mesi. Quella meno buona: se la guerra continuerà per la società italo-russa diventerà difficile andare avanti. Ma la scommessa di Vittorio Guidotti, ex Finmeccanica, è che il conflitto finisca presto. Ha acquistato a maggio il 41 per cento delle quote della società olandese Wing Ned, diventando il secondo azionista di Superjet dopo Sukhoi e portando la presenza italiana al 51 per cento. Ieri c’è stata la prima assemblea di soci (nella sede di Tessera) a cui oltre al manager rappresentato anche dall’avvocato Fabio Tomassini, hanno partecipato i rappresentanti di Leonardo (in remoto) e del Demanio. Perché il 90 per cento delle quote rimane sequestrato a causa delle sanzioni alle aziende russe e hanno come garante proprio il Demanio che può rappresentare però allo stesso tempo una spinta per lo sblocco degli asset della società che permetterebbero all’azienda di riprendere la sua attività.
«È chiaro che la scommessa è che la guerra finisca con una certa celerità, c’è un piano, l’importante e superare questo impasse», precisa l’avvocato Tomassini. L’assemblea di ieri è stata lunga, Demanio e Guidotti (che ha acquistato Wing Ned con la Studio Guidotti International Associati appositamente costituita) si sono confrontati sulle mosse da fare per poter uscire dalla situazione di stallo che tiene pregioniera Superjet. È stata la prima occasione di confronto in cui è stato presentato un primo piano industriale di massima che sarà affrontato alla prossima assemblea. La prima convocazione prevista oggi con ogni probabilità verrà bypassata, puntando dritti sulla seconda del 5 luglio.
Non sono stati nominati ancora i nuovi consiglieri, anche perché il consiglio uscente non ha nessuna intenzione di ricandidarsi o di andare in proroga, a partire dall’attuale presidente Nazario Cauceglia. Le nomine (il cda è composto da cinque membri) saranno fatte alla prossima assemblea considerando che il Demanio — che ha il diritto di voto sul 90 per cento delle azioni — ha chiesto del tempo per gli approfondimenti necessari.