Brescia-Padova recupera «Più tir rispetto al 2019»
A4 Holding, il dg Chiari: traffico in aumento, utili intorno ai 50 milioni
Traffico in aumento, utili raddoppiati rispetto all’anno orribile del Covid (il 2020) ma le svalutazioni pesano. Il tutto con un occhio ai progetti futuri, sebbene la scadenza della concessione (nel 2026) sia «dietro l’angolo»: è Bruno Chiari, direttore generale di Brescia-Padova, a tracciare all’Archivio Antico dell’Università di Padova a margine della prima edizione italiana del premio «Cattedra Abertis», istituito dal gruppo spagnolo che dal 2016 controlla A4 Holding, ora per oltre il 90%, e che fa a capo alla Atlantia dei Benetton - il bilancio 2021 e dei primi sei mesi di un 2022 che promettere bene.
A partire dai dati di traffico: nel 2021 sono stati 94,1 milioni di veicoli effettivi, contro i 77,5 del 2020, dato non confrontabile per l’effetto covid, ma meno dei 107 milioni del 2019: «In questa prima parte di 2022 siamo sotto di circa il 4% rispetto al progressivo di tre anni fa spiega Chiari - ma il volume del traffico dei mezzi pesanti è addirittura sopra anche a maggio e giugno nonostante caro-benzina e guerra. Se confrontiamo il dato attuale - continua - con quello degli stessi mesi 2021, invece, registriamo una crescita del 25%: è vero che l’anno scorso c’era ancora la divisione in zone causa Covid, ma c’è una gran voglia di muoversi».
C’è poi un’altra voce che fa sorridere il direttore generale, ovvero gli utili del bilancio di Brescia-Padova: «Prevediamo di chiudere intorno ai 50 milioni di euro anche quest’anno (nel 2021 furono 51,2 milioni, con ricavi per 454 milioni rispetto ai 337 del 2020, quando gli utili furono di 20 milioni, ndr), anzi forse qualcosa in più. Anche perché un po’ di pulizia l’abbiamo fatta». Il riferimento è alle ultime svalutazioni - su tutte quella per 28 milioni su Serenissima partecipazioni che hanno fatto chiudere il bilancio 2021 di A4 Holding in perdita per 9,1 milioni.
C’è poi il «caso» legato alla Camera di Commercio di Padova, che aveva messo in vendita l’1,35% di azioni in suo possesso: ne era nato un contenzioso poi chiuso da una sentenza che, emessa nel novembre 2018 dal Tribunale di Venezia, aveva dato ragione all’ente camerale: «Ora - garantisce Bruno Chiari - abbiamo pagato 8 milioni di euro, chiudendo la transazione».
Il direttore generale guarda quindi al futuro, partendo dalla questione della Valdastico Nord: «Non la riteniamo in discussione, il discorso sta andando. L’hanno tolta dal piano finanziario? Ci hanno effettivamente chiesto di fare una simulazione togliendola, ma noi continuiamo a sostenere che la Valdastico è viva e che proseguirà nella progettazione. Realizzarla entro il 2026 è impossibile, ma contiamo di riuscire a fare la progettazione entro il 2026 e stiamo aspettando che la Provincia di Trento completi la procedura di valutazione ambientale strategica».
Il 2026 non è affatto una data casuale, perché come detto è l’anno in cui scadrà la concessione: «Cosa accadrà dopo? La normativa attuale sottolinea Chiari - prevede che venga indetta una gara pubblica, quindi se ci sarà parteciperemo e se invece c’è un progetto diverso ne prenderemo atto», in un riferimento al progetto della Regione di incamerare la concessione con Cav.
Almeno altri quattro anni, dunque, per pensare anche alla quarta corsia della Brescia-Padova: «Non è archiviata, ma al momento è solo in fase embrionale. Di sicuro è una necessità che qualcuno dovrà prendere in mano, noi o chi verrà dopo di noi: in alcune fasce orarie, in alcuni giorni e in alcuni periodi dell’anno la congestione è evidente per cui è assolutamente un’opera ormai improcrastinabile. Chiaro che essendo vicini alla scadenza della convenzione se riusciamo facciamo la progettazione». Chiusura con un flash sull’intenzione di vendere il 4,23% delle quote di Autobrennero: «Siamo alla finestra, aspettiamo di vedere come procederà il project financing che hanno presentato».
” Il manager Quarta corsia necessaria Valdastico Nord? È viva: la fase di progetto va avanti