Hellas, ecco il nuovo volto
Cambi in corsa Il 3-4-2-1 marchio di fabbrica di Juric e Tudor resta la base di partenza, ma Cioffi ha già in tasca i codici per cambiare l’assetto: 3-5-2 con la coppia più fisica o di maggiore fantasia
Il punto di partenza sarà il 3-4-2-1, molto probabilmente, ma il prossimo Hellas già si prepara ad avere una doppia linea tattica. Questa è la politica seguita nell’allestimento della squadra guidata da Gabriele Cioffi.
Il Verona delle tre salvezze consecutive, degli anni entusiasmanti con in panchina Ivan Juric e (dopo il breve intervallo con Eusebio Di Francesco) Igor Tudor, ha avuto proprio nella formula offensiva del «2+1» un tratto caratterizzante. Cioffi prenderà questa come base, pronto tuttavia a mettere la mano sul Verona «alla spalatina» visto fin qui e a declinarlo in maniera diversa,
aggiungendo le idee e i concetti di calcio che ha sviluppato in carriera. Continuità, dunque, ma anche delle variazioni, da adottare soprattutto in corsa, durante le gare. L’assetto con la doppia punta e con i tre in mezzo è una soluzione che sarà testata nel corso del ritiro che comincerà domenica, a Primiero San Martino di Castrozza. Dal 3-42-1, quindi, al 3-5-2: questa la via che Cioffi tiene in tasca. E, di qui, il lavoro del club, di Francesco Marroccu, in sede di mercato. Cioffi sta incidendo, e lo farà ancora, nelle scelte da fare e sui giocatori da prendere. Un coinvolgimento del tecnico, in connessione con il diesse.
Cosa che è avvenuta in precedenza, con Tony D’Amico direttore sportivo, e che avrà ulteriore peso in questo momento di cambiamenti per l’Hellas. Alcune richieste di
Cioffi sono state accolte, di altre si sta occupando Marroccu (quella principale riguarda la difesa, con la trattativa aperta con l’Arsenal per Pablo Marì). Da questa impostazione discende la necessità di munire l’attacco con giocatori dalla struttura possente e dalla taglia XXL: per questo il Verona si appresta a chiudere con tre centravanti dalla spiccata muscolarità e dall’elevata statura: Thomas Henry (accordo in vista con il Venezia, si è ai dettagli), Roberto Piccoli (prestito da timbrare dall’Atalanta) e Milan Djuric (preso dalla Salernitana, a scadenza di contratto). La prospettiva è quella di avere più opzioni, virando sui due attaccanti di peso quando servirà, in determinate partite. Al tempo stesso, giocare a due davanti permetterebbe di avere un altro genere di coppia d’attacco, con Gianluca Caprari ad aggiungere estro e fantasia alla potenza del perno centrale. Nessuna rivoluzione alle porte, quindi, piuttosto aggiustamenti volti ad allargare le possibilità per l’Hellas.
A centrocampo, il punto fermo è dato dai «treni» che correranno sulle fasce: Davide Faraoni a destra e Darko Lazovic a sinistra, confermatissimi entrambi. I loro cambi sono stabiliti: da un lato fiducia in Filippo Terracciano, ragazzo che è cresciuto nel settore giovanile, che ha già esordito tra i professionisti, dal forte impatto atletico (supera l’1,90 pure lui, come le tre punte), come voluto da Cioffi. Dall’altro, Marroccu ha fermato Franco Carboni, che arriverà al Verona in prestito dall’Inter. Sulla mediana, dalla coppia il transito al trio è una via concreta, tanto più che c’è forte considerazione per Martin Hongla, dopo i grandi miglioramenti avuti nella seconda parte della scorsa stagione. Il quadro dell’Hellas che verrà prende forma, al netto di quei giocatori che sono in uscita e che saranno ceduti per rispettare l’equilibrio di cassa. Proprio
in attacco, ad ora, il Verona, attendendo gli arrivi di Henry, Piccoli e Djuric, conta su Giovanni Simeone, capocannoniere gialloblù, e con lui c’è Antonin Barak. Più che evidente che entrambi lasceranno Verona, diretti all’estero o a una big della Serie A italiana. Il quesito che resta da risolvere è, ancor di più, sulla mediana, perché Ivan Ilic, pure lui, è nella lista di chi saluterà. E, a quel punto, Miguel Veloso resterebbe unico regista a cui affidare le chiavi della squadra. L’Hellas interverrà anche in questa direzione, le idee non mancano.
Le scelte
Marroccu e il tecnico stanno lavorando a strettissimo contatto su ogni nuovo fronte