Odio, vendetta, denaro nello Shakespeare di Paolo Valerio
In scena al Teatro Romano «Il mercante di Venezia» con Branciaroli protagonista. Il regista: «Una commedia nera». Sabato premio a De Francovich
Un debutto straordinario per il 74esimo Festival Shakesperiano, inserito nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese: venerdì 1 e sabato 2 luglio al Teatro Romano di Venezia andrà in scena Il mercante di Venezia, una produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia col Centro Teatrale Bresciano e il Teatro deli Incamminati, nella traduzione di Masolino D’Amico e, come protagonista, Franco Branciaroli. Firma la regia Paolo Valerio, ex direttore del Teatro Stabile di Verona e ora alla guida del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. «È una commedia nera – spiega Valerio -. Ci ho lavorato tanto, partendo da una riflessione sul linguaggio. Shakespeare fa parlare Shylock con un’altra lingua, per sottolineare il suo ruolo: è un ebreo, è un diverso e cova un odio atavico nei confronti del mercante Antonio, cristiano, perché in passato lo ha umiliato. I temi importanti che attraversano il testo sono l’odio, la vendetta e il denaro». Nonostante il titolo suggerisca che sia Antonio il protagonista, i riflettori sono puntati su Shylock l’usuraio, di cui Valerio non cancella nemmeno una parola dell’arringa al processo. «Spingo Shylock nell’interpretazione del cattivo, del villain per dirla come il
Bardo, ma che fa ridere – aggiunge -. Shylock ha perso tutto: Lancillotto, la figlia, i suoi beni, ma vuole la sua vendetta, l’unica cosa che tornerà a farlo star bene. È una specie di Hannibal Lecter contemporaneo, tormentato e spietato. Ma l’apetto straordinario di questo personaggio è che, in fondo, è proprio lui il personaggio con cui ci identifichiamo di più». Riguardo al cast: «Bravissimi gli undici attori, tutti in scena, come nel miglior teatro elisabettiano – precisa -. Branciaroli è un maestro: così drammatico e comico in alcuni passaggi, ha la capacità di scavare a fondo nel significato delle parole». Sabato, prima della seconda recita, si terrà anche la cerimonia del 64esimo Premio Renato Simoni, che verrà consegnato all’attore Massimo De Francovich.
«È una gioia riportare a casa il Premio Simoni che torna al Teatro Romano dopo le complesse vicissitudini di questi anni – dichiara il direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Carlo Mangolini -. Ed è un’emozione ancora più grande che sia stato scelto Massimo De Francovich, attore dai trascorsi nobili, dotato di una riconoscibilità, uno sguardo complessivo sul teatro, una serietà e una continuità di lavoro perfettamente aderenti alle caratteristiche del Premio, dedicato ad artisti che hanno passato la vita in teatro».