L’estate del caos negli aeroporti A Venezia un volo ritarda di 24 ore
Una comitiva di 40 vicentini «prigioniera» a Lisbona per 3 giorni. Problemi anche a Treviso
Un’odissea lunga ventiquattro ore. La racconta Cristina che, col marito Gabriele, l’ha vissuta sulla sua pelle. «In Sicilia andiamo ogni anno, da sempre, al di là qualche minuto di ritardo, non c’erano mai stati problemi. Stavolta, però, il volo dal Marco Polo di Venezia su Catania di Wizz Air, previsto per la prima mattinata di domenica, intorno alle 10, è stato cancellato, posticipato per almeno cinque volte per poi decollare, finalmente, alle 10 di lunedì mattina, un incubo». I due professionisti veneziani sono stati, per così dire, fra i «fortunati» dato che, dopo l’ennesimo annuncio di ritardo, sono riusciti a dormire qualche ora a casa propria ma per tutti gli altri, sparpagliati in alberghi della zona, la notte si è ridotta a un paio d’ore di riposo appena. «Il disastro spiega Cristina - è iniziato giorni prima con l’impossibilità completa di effettuare il check in on line. Così domenica mattina siamo arrivati per tempo in aeroporto. Lì, però, ci annunciano che il volo è stasono to spostato alle 21. Aspettiamo. Poi, a un certo punto, iniziano le operazioni di imbarco. Arriviamo a un passo dall’entrare nell’aereo ma all’ultimo minuto tirano un nastro e ci dicono che il volo è cancellato. Ci parlano solo un paio di addette dell’aeroporto, nessuno della compagnia aerea». A quel punto volano parole grosse, un passeggero tira un pugno a un vetro. E teniamo conto che i messaggi che arrivano da Wizz Air sono diversi come abbiamo scoperto confrontandoci». Alle due di notte tutti in albergo ma alle 4 del mattino si riparte per l’aeroporto. «Non eravamo purtroppo gli unici» chiude Cristina ricordando altri voli cancellati nel caos più totale. C’è chi, esasperato, si rivolge a un legale per capire se ci sono gli estremi per una denuncia per sequestro di persona. Altri perdono il controllo e alzano le mani. Scene di ordinaria follia negli aeroporti, in ginocchio, di mezza Europa.
E i casi, anche in Veneto, solo a contare gli ultimi giorni, parecchi. Sempre con Wizz Air, 40 passeggeri del Vicentino sono rimasti bloccati per tre giorni a Lisbona, in Portogallo. Altri ancora, sempre dal Vicentino, hanno atteso 24 ore in aeroporto prima di partire dalla Sardegna e riuscire a tornare a casa.
Venerdì scorso, siamo all’aeroporto Canova di Treviso, il Ryanair Treviso-Edimburgo che avrebbe dovuto decollare alle 11.10 è stato cancellato alle 18. Non basta, i 180 passeggeri rimasti in paziente attesa per sette ore, erano stati imbarcati sul Boeing 737 ma, poco dopo, sono stati fatti scendere. Motivazione ufficiale: un problema all’aria condizionata. Altre ore d’attesa erano in agguato per recuperare i propri effetti personali rimasti nel velivolo e poi recuperate alla rinfusa, denunciano gli imbufaliti passeggeri, dagli operatori di Ryanair.
I racconti si somigliano tutti: «Siamo stati lasciati soli». E non stupisce dato che, dietro il caos delle ultime settimane negli aeroporti ci sarebbe proprio la carenza di personale. Le grandi compagnie hanno scelto la via dei licenziamenti durante il periodo pandemico convinte, però, di poter poi riassumere agevolmente. Non sta andando così e le associazioni dei consumatori si attrezzano. Il Codacons apre per richieste di rimborso e risarcimento di biglietti aerei.
La veneziana È stato vergognoso, eravamo stati imbarcati e poi, all’ultimo, ci hanno fatto fare dietro front