Preleva dallo sportello del bancomat: lo rapinano in 5
«Quei soldi sono nostri, ti ammazziamo»: 23enne accerchiato e minacciato per 120 euro con un taglierino
VERONA «Stai fermo, ti ammazzo, ti sparo, ti accoltello». Aveva appena prelevato 120 euro, quando venerdì notte in pieno centro, a due passi da via Pallone, è stato accerchiato, minacciato, rapinato da 5 giovani nordafricani, tre dei quali senza fissa dimora: la polizia in tempi record ne ha bloccati 4 e ieri, dopo l’interrogatorio in carcere, la gip Livia Magri ha disposto per tutti la custodia cautelare in cella. Tutto è iniziato quando la vittima, un 32enne di origini brasiliane, dopo aver effettuato il prelievo alla sportello aveva fatto tappa in un bar poco lontano dall’istituto di credito dove aveva effettuato l’operazione. Uscito dal locale si era allontanato ma qualche centinaio di metri più in là, mentre percorreva piazzale Maestri del Commercio, si era visto accerchiare da 5 giovani. Sotto la minaccia del taglierino che uno di questi teneva in mano, era stato afferrato alle spalle e derubato del portafoglio: «Quei soldi sono nostri». Aveva provato invano a chiedere la restituzione del denaro sottratto che nel frattempo i suoi rapinatori si erano spartiti, dopodiché aveva chiamato la polizia. Intervenuti subito sul posto, gli agenti delle Volanti li hanno intercettati mentre stavano scappando a piedi: i quattro fermati - Ayoube Hakik, Salah Soufyni, Walid Kanci, Ilias Tiflati - di età compresa tra i 19 e i 28 anni, sono stati arrestati con l’accusa di rapina aggravata in concorso. Gli accertamenti effettuati in seguito, presso gli Uffici di Lungadige Galtarossa, hanno consentito non solo di rinvenire il denaro sottratto, ma anche di sequestrare un taglierino e un coltellino svizzero: strumenti, questi ultimi, che uno dei giovani teneva in tasca e che sono costati allo stesso anche una denuncia per porto di armi od oggetti atti ad offendere. Al medesimo ragazzo è stato, inoltre, contestato il fatto di aver fornito ai poliziotti dichiarazioni false in merito alla sua identità: nello specifico, il giovane, che al momento dell’arresto era sprovvisto di documenti, ha tentato di far credere di essere un minorenne. Lo stesso, tuttavia, già nel dicembre dello scorso anno era stato sottoposto, per le medesime ragioni, all’esame osseo con il quale era stato accertato che non poteva avere meno di 19 anni. L’attività investigativa svolta ha, tra l’altro, fatto emergere che uno dei giovani finiti in manette era già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma.
L’aggressione
Paura venerdì notte vicino a via Pallone, la polizia arresta 4 giovani nordafricani