Telecamere e porta murata per proteggersi dal fratello
VERONA Per tutelarsi dalle «reiterate minacce e molestie» da parte del fratello-vicino di casa, a un certo punto è stata addirittura costretta a «installare nell’abitazione telecamere di sicurezza, sistemi di blocco alle tapparelle, a murare la porta comunicante con l’abitazione del fratello, a guardarsi sempre alle spalle cercando di individuare il momento per entrare e uscire dall’abitazione solo quanto il fratello non era presente, a chiedere aiuto a parenti e amici per avere protezione e testimoni ai fatti e cercarsi una nuova abitazione». Una vera e propria persecuzione per la sorella dell’indagato: lei abita in un immobile adiacente a quello di lui e, per sottrarsi ai presunti atti persecutori esercitati da mesi dal fratello nei suoi confronti per ragioni di vicinato, secondo l’accusa ha dovuto «alterare le proprie abitudini di vita» in preda al «terrore per la propria incolumità». Nell’agosto del 2020 lui le avrebbe perfino interrotto arbitrariamente la fornitura d’acqua, il 22 marzo 2022 avrebbe tentato più volte di precluderle l’accesso al suo appartamento, il 14 aprile scorso l’ha minacciata anche davanti ai carabinieri dicendo «adesso mi faccio la legge naturale, le rompo le gambe», il 21 giugno ha chiuso con un lucchetto il cancello comune minacciando di romperle la testa. Quotidianamente inoltre le avrebbe lanciato oggetti contro le finestre di casa urlandole «Ti muro dentro». Denunciato dalla sorella ormai esasperata e non più in grado di reggere la situazione, la gip Paola Magri ha disposto il divieto di dimora nel suo Comune e anche di accesso.