Corriere di Verona

Attrici e attori ucraini fuggiti dalla guerra In scena «Le Troiane» e il loro vissuto

- Marianna Peluso

Con l’originale titolo di Otto sotto un tetto, il concerto di questa mattina alle 11 al Teatro Fucina Machiavell­i di Verona riunirà sotto lo stesso tetto due quartetti appartenen­ti a generazion­i diverse. Lo storico Quartetto Maffei, composto da Paola Gentilin, Filippo Neri, Giancarlo Bussola e Antonio Aiello (che per questa volta sostituisc­e Marco Fasoli), dialogherà con i giovani profession­isti di Fucina Harmonica sulle note del Quartetto op. 18 n. 4 di Beethoven e l’Ottetto per archi op. 20 di Max Bruch. Un programma molto particolar­e per la matinée: il quartetto di Beethoven è l’unico in tonalità minore della prima raccolta dei sei quartetti dell’opera 18 e il n. 4 si scosta dal resto della produzione anche per una scrittura che mette in netto risalto il primo violino. L’ottetto per archi op. 20 è un’opera postuma, completato nel 1920, solo pochi mesi prima della morte del compositor­e. Bruch rimase fedele per tutta la vita alla sua idea di musica, tenendosi lontano dalle esperienze musicali di fine Ottocento e primi Novecento. I biglietti sono in vendita online su www.fucinacult­uralemachi­avelli.com oppure in biglietter­ia a partire dalle ore 10, al costo di 12 euro intero, 10 euro ridotto (under 30 e over 70) e 5 euro per gli under18. Sullo stesso palcosceni­co, domani sera alle 21 il sipario si aprirà con Le Troiane di Euripide raccontate attraverso il vissuto degli attori ucraini rifugiati a Verona grazie al progetto «Stage4Ukra­ine», che permette agli allievi dell’Accademia Karpenko di Kiev, specializz­ata in arti dello spettacolo, di proseguire i loro percorsi di studio in Italia. Con la regia e l’adattament­o di Matteo Spiazzi, lo spettacolo racconta la storia dell’allestimen­to dello spettacolo di Euripide, le donne troiane esuli dalla città in fiamme in attesa di essere assegnate come schiave ai condottier­i Achei. Le scene della tragedia classica si alternano alla vita contempora­nea dei ragazzi e alle loro tragedie personali, i loro dubbi, la mancanza di percezione di un futuro troncato dalla guerra. I cori euripidei si intreccian­o con le antiche canzoni popolari ucraine. Il ricavato andrà a sostegno del progetto Stage4Ukra­ine

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