La performance dell’artista che «costruisce» le armi e le distrugge con gli studenti
Sarah Revoltella domani nella sede veneziana di Emergency. Poi la mostra
Quando Emergency decise di presentare una mostra sulle armi nella sua sede veneziana, non poteva immaginare che proprio in questi giorni l’escalation della guerra in medio-oriente avrebbe raggiunto i livelli a cui stiamo assistendo. E proprio questo, forse, è il momento più giusto per schierarsi contro i fabbricanti di morte.
La mostra «Il rumore dei buchi neri», che si terrà nella sede dell’associazione umanitaria presso le Fondamenta San Giacomo alla Giudecca, prenderà il via il 18 aprile e sarà esposta al pubblico fino al 30 maggio. Ma domani sarà preceduta dalla performance live «Io combatto» che si terrà alle 17 davanti all’entrata di Emergency. Anima di entrambi gli eventi è la padovana Sarah Revoltella, artista concettuale, regista e scrittrice. La sua pratica è mirata ad affrontare temi connessi alla politica, al conflitto e all’analisi sociale. Tra le sue recenti personali Guerra e Pace, Gypsotheca di Possagno, Stelle e Conflitti, a cura di Giacinto di Pietrantonio, Complesso delserie l’Ospedaletto, Venezia; Stelle e Conflitti, a cura di Efisio Carbone, Museo Macc, Calasetta.
In «Io combatto» l’artista propone una performance in cui nove studenti universitari di differenti nazionalità della Venice International University, interagiscono con repliche perfette di fucili d’assalto, mitragliatori e carabine impiegati dagli eserciti e nei principali conflitti. Nell’azione l’artista sovverte la funzione dirompente dell’arma da fuoco per farne un elemento di debolezza. Il live sarà inoltre documentato in mostra da una di scatti fotografici e da un’installazione audio che conduce lo spettatore a un esito del tutto inaspettato.
Le armi, tutte in ceramica, sono state realizzate a Nove, gli studenti leggeranno le loro caratteristiche tecniche come se fossero dei venditori che sfilano davanti ai trafficanti di morte cercando di convincerli ad acquistarle: ne elogeranno la capacità di fuoco e la precisione. Poi le distruggeranno mandandole in frantumi, dimostrando così la loro fragilità di fronte alla volontà di spezzare la catena che sostiene la loro diffusione. In pratica verranno spiegate nel dettaglio le caratteristiche del fucile M 16 A3 usato nella prima e seconda guerra del Golfo, della Carbina M4, capace di sparare 400 colpi al minuto, del mitragliatore M4A1, usato dai Marines nelle operazioni speciali. Tutto finirà in cocci, e quell’istante verrà fissato in una serie di fotografie che poi verranno esposte alla mostra che aprirà i battenti giovedì.
All’esposizione verrà mostrato anche un grande arazzo dal nome «Stelle e conflitti», un’opera che nasce da una scoperta casuale. Revoltella si è accorta che da il planisfero con la mappa dei conflitti locali e la distribuzione di buchi neri e stelle binarie, presentano delle similitudini topologiche: i territori di guerra e le stelle al termine della loro evoluzione sembrano infatti apparentemente accomunati da una medesima distribuzione geografica. Questa intuizione poetica ha condotto l’artista a immaginare un arazzo di grandi dimensioni, realizzato dalla cooperativa di tessitrici di Nule in Sardegna, che esplicita in maniera visiva e tattile tale coincidenza, in un rimando concettuale continuo tra il destino dell’umanità e quello del cosmo.
«Da anni la mia attenzione è rivolta ai conflitti, e alla macchina forsennata che li alimenta e li diffonde per distruggere interi paesi per poi ricostruire sulle macerie, per questo ho voluto concentrarmi sul rumore provocato dalla rottura delle armi, che dimostra tutta la loro fragilità spiega Revoltella - spezzare la catena, questo è l’obiettivo a cui sto lavorando anche insieme a docenti universitari ed economisti». La mostra è curata da Daniele Capra ed è stata fortemente voluta da Emergency: «I medici sanno bene di cosa parliamo quando parliamo di armi e distruzione» chiude Revoltella.
Lo scopo Nell’azione sovvertiamo la loro funzione per farne un elemento di fragilità e di debolezza