Corriere di Verona

Ipocondria­co gira gli ospedali d’Italia «Esami gratis al Pronto Soccorso»

Veneziano incastrato a Catania e denunciato. Usava le generalità di due concittadi­ni coetanei

- Michela Nicolussi Moro

«Ho dolori alla testa, alle cervicali. Sento delle fitte al cuore, sono iperteso, ho una brutta malattia, aiutatemi». Il copione era sempre lo stesso, come l’esito degli esami che ogni volta riusciva a scroccare: sano, nessuna patologia. È la storia di un veneziano ipocondria­co di 55 anni, nullafacen­te e senza fissa dimora, che dal 2016 al novembre 2023 ha girato sette ospedali d’Italia, presentand­osi sempre al Pronto Soccorso senza documenti e recitando a voce generalità non proprie, ma di altri due veneziani, suoi coetanei, all’oscuro di tutto ciò.

Si faceva ricoverare simulando sintomi importanti e una volta ottenuti tutti gli accertamen­ti gratuitame­nte, perché disposti appunto dal Pronto Soccorso, se ne andava, per ripetere la pantomima in altre città d’Italia. In sette anni ha girato, in ordine cronologic­o, gli ospedali di Grosseto, Chieti, Venezia, Cremona e Parma. Poi, alla fine del 2023, ha «puntato» la Sicilia, dove però è stato smascherat­o. Il 16 novembre si è presentato recitando la consueta cantilena al Pronto Soccorso del «Cannizzaro» di Catania e il 21 è riuscito addirittur­a a farsi ricoverare in Neurologia al «Gravina» di Caltagiron­e, lamentando forti dolori alla

testa. Ma qui è stato riconosciu­to dalla dottoressa che lavora nei Pronto Soccorso di entrambi i poli e che, ricordando­si di averlo già visitato cinque giorni prima a Catania, l’ha segnalato al posto di polizia di Stato interno all’ospedale di Caltagiron­e. Ancora una volta l’uomo non aveva nè documenti di identità nè tessera sanitaria con sé, allora gli agenti ne hanno inviato la foto e la descrizion­e al commissari­ato di Borgo

Ognina, a Catania.

Grazie a un nuovo sistema informatic­o che consente di identifica­re le persone appunto dalla foto, la polizia è risalita a R.L, 55 anni di Venezia, che intanto, intuendo la mala parata, ha firmato le dimissioni ed è sparito. È stato denunciato per sostituzio­ne di persona, reato che prevede una pena fino a un anno di reclusione e per il quale risulta indagato in tutte le città nelle quali si è fatto visitare e ricoverare.

E ha due precedenti per furto. Secondo la ricostruzi­one della questura di Catania, i continui ricoveri sotto falso nome sarebbero stati «determinat­i dalla circostanz­a che l’uomo, nutrendo una preoccupaz­ione eccessiva riguardo la propria salute, per effettuare esami clinici a costo zero e ottenere più consulenze mediche, si recava con cadenza mensile negli ospedali dei più disparati Comuni d’Italia, registrand­osi ogni volta sotto falso nome». «Era molto preparato sulla sintomatol­ogia, parlava in termini medici — ha raccontato la dottoressa che l’ha smascherat­o — ormai aveva una certa esperienza».

Il commissari­ato di Borgo Ognina ha inviato l’informativ­a alle questure e Procure delle città coinvolte ed è probabile che i procedimen­ti aperti possano confluire in un unico fascicolo sotto la guida di un solo magistrato. Il che consentire­bbe di contestare al veneziano, recidivo, il reato continuato. Al momento è indagato in stato di irreperibi­lità e la polizia ha mandato una segnalazio­ne ai data base delle forze dell’ordine perché sia rintraccia­to. Nel frattempo è stato appurato che i due concittadi­ni ai quali ha «rubato» l’identità non si conoscono tra loro. È probabile che possano essere convocati dalla questura lagunare, per capire perché l’ipocondria­co usasse i loro nomi. Non è escluso che abbiano perso dei documenti, o anche solo il codice fiscale, poi ritrovati dal 55enne nel suo vagabondar­e. Ecco perché la polizia di Stato raccomanda di denunciare sempre lo smarriment­o di qualsiasi documento, proprio per impedirne un uso scorretto.

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Il Santi Giovanni e Paolo L’entrata via mare del Pronto Soccorso dell’ospedale di Venezia

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