Ipocondriaco gira gli ospedali d’Italia «Esami gratis al Pronto Soccorso»
Veneziano incastrato a Catania e denunciato. Usava le generalità di due concittadini coetanei
«Ho dolori alla testa, alle cervicali. Sento delle fitte al cuore, sono iperteso, ho una brutta malattia, aiutatemi». Il copione era sempre lo stesso, come l’esito degli esami che ogni volta riusciva a scroccare: sano, nessuna patologia. È la storia di un veneziano ipocondriaco di 55 anni, nullafacente e senza fissa dimora, che dal 2016 al novembre 2023 ha girato sette ospedali d’Italia, presentandosi sempre al Pronto Soccorso senza documenti e recitando a voce generalità non proprie, ma di altri due veneziani, suoi coetanei, all’oscuro di tutto ciò.
Si faceva ricoverare simulando sintomi importanti e una volta ottenuti tutti gli accertamenti gratuitamente, perché disposti appunto dal Pronto Soccorso, se ne andava, per ripetere la pantomima in altre città d’Italia. In sette anni ha girato, in ordine cronologico, gli ospedali di Grosseto, Chieti, Venezia, Cremona e Parma. Poi, alla fine del 2023, ha «puntato» la Sicilia, dove però è stato smascherato. Il 16 novembre si è presentato recitando la consueta cantilena al Pronto Soccorso del «Cannizzaro» di Catania e il 21 è riuscito addirittura a farsi ricoverare in Neurologia al «Gravina» di Caltagirone, lamentando forti dolori alla
testa. Ma qui è stato riconosciuto dalla dottoressa che lavora nei Pronto Soccorso di entrambi i poli e che, ricordandosi di averlo già visitato cinque giorni prima a Catania, l’ha segnalato al posto di polizia di Stato interno all’ospedale di Caltagirone. Ancora una volta l’uomo non aveva nè documenti di identità nè tessera sanitaria con sé, allora gli agenti ne hanno inviato la foto e la descrizione al commissariato di Borgo
Ognina, a Catania.
Grazie a un nuovo sistema informatico che consente di identificare le persone appunto dalla foto, la polizia è risalita a R.L, 55 anni di Venezia, che intanto, intuendo la mala parata, ha firmato le dimissioni ed è sparito. È stato denunciato per sostituzione di persona, reato che prevede una pena fino a un anno di reclusione e per il quale risulta indagato in tutte le città nelle quali si è fatto visitare e ricoverare.
E ha due precedenti per furto. Secondo la ricostruzione della questura di Catania, i continui ricoveri sotto falso nome sarebbero stati «determinati dalla circostanza che l’uomo, nutrendo una preoccupazione eccessiva riguardo la propria salute, per effettuare esami clinici a costo zero e ottenere più consulenze mediche, si recava con cadenza mensile negli ospedali dei più disparati Comuni d’Italia, registrandosi ogni volta sotto falso nome». «Era molto preparato sulla sintomatologia, parlava in termini medici — ha raccontato la dottoressa che l’ha smascherato — ormai aveva una certa esperienza».
Il commissariato di Borgo Ognina ha inviato l’informativa alle questure e Procure delle città coinvolte ed è probabile che i procedimenti aperti possano confluire in un unico fascicolo sotto la guida di un solo magistrato. Il che consentirebbe di contestare al veneziano, recidivo, il reato continuato. Al momento è indagato in stato di irreperibilità e la polizia ha mandato una segnalazione ai data base delle forze dell’ordine perché sia rintracciato. Nel frattempo è stato appurato che i due concittadini ai quali ha «rubato» l’identità non si conoscono tra loro. È probabile che possano essere convocati dalla questura lagunare, per capire perché l’ipocondriaco usasse i loro nomi. Non è escluso che abbiano perso dei documenti, o anche solo il codice fiscale, poi ritrovati dal 55enne nel suo vagabondare. Ecco perché la polizia di Stato raccomanda di denunciare sempre lo smarrimento di qualsiasi documento, proprio per impedirne un uso scorretto.