Addii improvvisi e volti nuovi Terremoto tra i timonieri del vino
Consorzi al rinnovo, vertici di cantine azzerati. L’esperto: «Nervosismo»
Tre consorzi a fine mandato, la più grande cantina del Soave che licenzia il direttore a un mese dal Vinitaly e con il presidente in uscita. Senza dimenticare un’altra importante realtà come Bertani (gruppo Angelini) che in un mese ha comunicato l’uscita del direttore operativo e dell’amministratore delegato. Che cosa sta succedendo nel mondo del vino?
Cadis 1898 è la cantina che gestisce quasi la metà dei vigneti dell’area di produzione del Soave Doc. Il direttore altoatesino Wolfgang Raifer, vice del predecessore e scelto per dare una linea di continuità alla cantina, si era insediato a gennaio 2020. Aveva fortemente voluto la trasformazione della Cantina di Soave in Cadis 1898, puntando sul segmento del vino sfuso e scontentando i soci che avrebbero preferito maggiori investimenti sull’imbottigliato. Nell’ultimo anno c’era stato un calo nel fatturato ma solo dell’ordine dell’1 per cento. Ma la conclusione del rapporto di lavoro del direttore è stata comunicata come un fulmine a ciel sereno dal presidente Roberto Soriolo, che lascerà presto il suo incarico. Per il ruolo di direttore si punta su un uomo di provata esperienza: pare senza fondamento un primo contatto con il direttore uscente di Bertani, Lonardi. Tutto fa pensare che la figura prescelta possa essere l’attuale direttore generale del gruppo vicentino Vitevis Alberto Marchisio, che non ha rilasciato alcuna dichiarazione.
Già più chiara è la situazione in Bertani, dove Andrea Lonardi,
promosso da pochi mesi Master of Wine, il massimo riconoscimento internazionale nel mondo del vino, ha seguito Vinitaly per l’ultima volta come dipendente della cantina dopo 11 anni. È difficile pensare a un normale avvicendamento per l’ad Ettore Nicoletto comunicato una settimana fa. Al suo posto è pronto Alberto Lusini, con esperienze a Mezzacorona, Allegrini e Gruppo LunelliFerrari.
E i consorzi del Prosecco?
Vanno tutti a scadenza naturale ma nella Doc dopo 12 anni e quattro elezioni decise per acclamazione sta maturando una candidatura alternativa a Stefano Zanette (che si ripresenterà), formulata dagli industriali del vino. Si ricandida anche Elvira Bortolomiol, che in questi tre anni ha lavorato per ricomporre le anime del Prosecco che si erano frantumate alla fine del mandato di Innocente Nardi. E nella Docg Asolo Prosecco il presidente Ugo Zamperoni punta alla ricandidatura dopo un anno e mezzo di tempeste: i soci gli contestano le decisioni assunte dopo aver ridisegnato il brand della denominazione e stanno cercando di lavorare a una candidatura alternativa. Rispetto a questa situazione un vignaiolo di provata esperienza come il veronese Andrea Sartori ha una sola parola: nervosismo. «È un momento difficile e complicato, i mercati stanno soffrendo, queste decisioni repentine mi sembrano tutte sintomo di nervosismo».