Europee, in lista con Forza Italia anche Palù
Giorgio Palù, il celebre virologo, a lungo a capo dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, avrebbe sciolto gli indugi, alle Europee, in corsa con Forza Italia (in quota Noi Moderati) ci sarà anche lui. Manca ancora l’ufficialità, in attesa della riunione romana degli azzurri in agenda per sabato ma in Veneto è dato ormai per certo. Con tutta probabilità il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, correrà da capolista. Per l’alternanza di genere prevista, il coordinatore azzurro in Veneto sarà al terzo posto e Palù al quinto. Se Forza Italia dovesse andare particolarmente bene, centrando l’obiettivo della doppia cifra, Palù potrebbe staccare un biglietto per Bruxelles dato che né Tajani né Tosi accetterebbero il seggio all’Europarlamento. Fra i nomi che si stanno facendo per le liste di Forza Italia c’è anche quello dell’avvocato bellunese Maurizio Paniz. Qualche difficoltà in più per gli azzurri nordestini, invece, c’è nel reperire donne da candidare per ottemperare all’alternanza di genere nelle liste. Si fa il nome di Sandra Savino, sottosegretaria al Mef, il ministero dell’Economia e delle Finanze (friulan giuliana). Per il Trentino Alto Adige torna il nome dell’uscente Herbert Dorfmann dopo l’accordo stretto pochi giorni fa con l’Svp. L’apparentamento prevede la candidatura del rappresentante della minoranza linguistica con una propria lista nella circoscrizione Nordest che può contare sul sostegno del Patt, di Slovenska Skupnost e del Bard bellunese. FI presenterà la sua lista ma nel conteggio per i seggi, i due partiti potranno contare sulla somma delle preferenze. In lista ci sarà, poi, anche un altro uscente, Matteo Gazzini che, nel 2019, si candidò per Bruxelles (primo dei non eletti, subentrò dopo le dimissioni del leghista Marco Dreosto eletto in Senato) sotto le insegne della Lega. A fine 2023 l’europarlamentare altoatesino ha lasciato il Carroccio per entrare in Forza Italia, partito di cui è diventato il coordinatore provinciale su Bolzano. Insomma, un altro dei trasfughi leghisti come quelli corteggiati e spesso conquistati da Tosi anche in Veneto.