Consiglieri tosiani contro la tassa di soggiornndo «Gli aumenti allontanano i turisti, alberghi colpiti»
Fa subito discutere la proposta di Palazzo Barbieri di aumentare l’imposta di soggiorno a carico dei turisti che dormono per qualche notte in città. Dopo l’incontro di martedì pomeriggio, il Comune e le categorie interessate si vedranno di nuovo, prima di decidere la misura del provvedimento. Contro ogni ipotesi di aumento si schierano peraltro sin d’ora i consiglieri comunali tosiani Patrizia Bisinella, Anna Bertaia e Antonio Lella, secondo i quali non sarebbero valide le motivazioni dell’aumento, legate «a presunte difficoltà finanziarie del bilancio comunale, - dicono i 3 consiglieri - che non riscontriamo nei fatti, visto l’avanzo di amministrazione esistente».
Secondo Bisinella, Bertaia e Lella «l’aumento previsto in proposta, pari in alcuni casi anche al 40%, rende Verona cara quasi come Roma, oppure Venezia e Firenze, cioè le città d’Italia con la tariffa più alta in assoluto. Eppure – aggiungono gli esponenti tosiani - siamo tutti ben consapevoli di quanto sia difficile per Verona competere con altre realtà di ben altro richiamo». Sarebbe quindi un rischio importante, proprio dal punto di vista turistico quello dell’aumento perché potrebbe causare un disincentivo «all’arrivo dei visitatori e una diminuzione della loro capacità di spesa in botteghe, bar e ristoranti, mentre gli albergatori e gli altri operatori dell’accoglienza potrebbero dover compensare gli aumenti di tasca loro per non perdere clientela». I conti per i consiglieri tosiani sono presto fatti. «Non dimentichiamo che una permanenza di 4 giorni a Verona per una famiglia di 4 persone può comportare per ipotesi fino a oltre 90 euro solo di tassa di soggiorno, soldi che evidentemente questa famiglia non spenderà in servizi o beni offerti dai nostri commercianti. Infine, - concludono Bisinella, Bertaia e Lella - al di là dei proclami sulla lotta a chi affitta in nero, con un aumento del genere si penalizzano alberghi e chi accoglie i turisti in modo regolare, incentivando al contrario la trattativa sotto traccia».