«Prime manovre essenziali» Nuove strutture ospedaliere corso del Suem per i cittadini ma pochi Oss e infermieri
Da gennaio fatte 286 manovre in attesa dell’ambulanza Il sindacato: «Mancano 300 professionisti all’appello»
Non pensare ma agire. E’ il mantra dietro al manuale di soccorso realizzato dal Suem 118 per gli interventi d’emergenza che necessitano di gestire telefonicamente chi si trova a dover svolgere - quasi sempre per la prima volta e in uno stato di choc e agitazione - manovre salvavita fondamentali. Si tratta di una serie di istruzioni e domande selezionate in cinque anni di attività sul campo (dal 2019 a oggi) volte a ridurre al massimo i tempi vuoti tra la chiamata alla centrale operativa e l’arrivo del personale medico infermieristico, che potrebbero risultare fatali per chi viene soccorso, e a fare in modo che gli astanti si attivino nel miglior modo possibile nei primi, essenziali 3 minuti. «I campi in cui vengono adottate sono: l’arresto cardiaco, l’ostruzione delle via aeree, la gestione del parto e i sanguinamenti profusi – spiega il direttore Adriano Valerio – Sono importanti perché seguirli significa salvare la vita. Il 118 è molto veloce ad arrivare (a Verona la media è di 16 minuti, rispetto al limite normativo di 18 minuti, ndr), ma nel caso, ad esempio, dell’arresto cardiaco, sono i primi minuti che possono cambiare la vita. Riuscire, dunque, ad agganciare anche in una situazione emozionale molto difficile chi è presente e cominciare subito le manovre rianimatorie sicuramente cambia la vita. Questo è ciò che gli infermieri di centrale operativa sono abituati e formati a fare».
A Verona sono oltre il 60% i pazienti con cui il Suem 118 riesce a mettersi in contatto. Nei primi tre mesi dell’anno, da gennaio a marzo, sono state fatte eseguire ad astanti ben 286 manovre di soccorso (1008 nel 2023), 283 su infartuati, 9 su donne partorienti e 4 per soffocamenti, numeri tutti in crescita. Fondamentali sono anche i defibrillatori. Al momento, tra città e provincia, ne sono registrati 561. Inoltre, a supporto del manuale d’intervento, dal 24 giugno gli operatori del 118 avranno a disposizione un software per l’attivazione di video chiamate, così da rendere ancora più efficace l’attività di rassicurazione e la procedura di salvataggio.
Secondo il Suem, cresce tra i non professionisti chi afferma di aver preso parte a corsi di primo soccorso ma vi è anche «una crescita della sensibilità da parte della popolazione che sempre più si rende disponibile a farsi guidare, nonostante la situazione difficile. Sempre più – conclude Valerio - si sta capendo l’importanza di attivarsi in prima persona per soccorrere chi si è sentito male nelle vicinanze».
«Bene gli investimenti del Pnrr sanitario per le strutture a Verona, ma rimane ancora aperta, e urgente, la questione del personale sanitario»: è l’analisi della Fp Cgil veronese per il piano economico-programmatico dell’Usl 9 Scaligera. «Manifestiamo il nostro apprezzamento per gli impegni assunti nella creazione del nuovo ospedale di Legnago, su cui, però, attendiamo garanzie sulla completa copertura finanziaria, e nell’applicazione del Pnrr sanitario alla rete dell’assistenza territoriale – spiegano i dirigenti sindacali Simone Mazza e Antonio De Pasquale - L’apertura tra maggio e giugno di tutti i cantieri riguardanti le Case e gli Ospedali di Comunità del veronese, getta le basi per il necessario potenziamento del sistema socio sanitario, da noi richiesto da tempo, a partire dal livello territoriale dove maggiori sono le carenze e quindi i bisogni assistenziali. Tuttavia alle importanti somme investite in infrastrutture non corrisponde ancora un altrettanto importante investimento in risorse umane».
Il sindacato, dunque, sottolinea la mancanza di garanzie sul fatto che le 19 Case di Comunità, le 8 Centrali operative territoriali e i 7 Ospedali di Comunità
in programma saranno dotate di personale pubblico. Pongono la tematica del «serio rischio che subentri una massiccia privatizzazione dei servizi sanitari». Sottolineano in rosso anche il bilancio del corpo infermieristico: «La graduatoria esistente per l’Usl 9 vede 133 infermieri disponibili, ma ne serviranno circa 250 solo per le Case e gli Ospedali della Comunità e i Cot, le Centrali operative territoriali, a cui aggiungere personale amministrativo e decine di Oss (operatori socio sanitari), per un totale di 360-430 unità di personale sanitario. A parte si gioca, poi, la partita dell’infermiere di famiglia, che richiederà nel veronese il reperimento di circa ulteriori 300 professionisti (uno ogni 3 mila abitanti)». Si basa su questi numeri la richiesta di Fp Cgil di un congruo numero di nuove assunzioni e la proroga della graduatoria regionale degli Oss, nella quale sono in lista più di 600 operatori in scadenza nei prossimi mesi.
Nel frattempo l’Usl 9 Scaligera, in questi giorni, si è vista aggiudicare un ulteriore fondo Pnrr: 1 milione destinato allo studio delle alterazioni della flora batterica in relazione ai tumori del colon-retto. Il finanziamento è stato assegnato al progetto del Dipartimento di Oncologia clinica dell’Azienda scaligera, nell’ambito delle malattie croniche non trasmissibili ad alto impatto sui sistemi sanitari.