Corriere di Verona

Il sottosegre­tario di FdI ascolta impassibil­e «Intervento divisivo»

- L.A.

Code polemiche, anche a Verona, dopo la manifestaz­ione per il 25 Aprile. Dopo i momenti di tensione accanto alla Sinagoga (vedi articolo a fianco) l’orazione ufficiale, pronunciat­a in Bra da Benedetta Tobagi, ha provocato reazioni dal centrodest­ra. Nel suo intervento la giornalist­a e scrittrice, dopo aver ricordato la medaglia d’oro conferita alla città di Verona, ha sottolinea­to il ruolo avuto delle donne nella Resistenza, nella parte finale dell’intervento, ha fatto riferiment­o anche alla politica attuale, spiegando che le donne della Resistenza «hanno aperto una porta attraverso cui sono passate per prime le 21 donne elette nell’Assemblea costituent­e: una porta – ha aggiunto - che da quel momento esiste anche per le donne che ancora oggi, come la presidente del Consiglio, non sanno o non vogliono dirsi antifascis­te, disconosce­ndo tra le altre cose quanto loro stesse devono all’antifascis­mo e alla Resistenza in quanto donne». A pochi metri di distanza, sul palco delle autorità, il Sottosegre­tario alla Cultura, Gian Marco Mazzi, è rimasto immobile, impassibil­e, salvo un lieve cenno di dissenso verso il senatore leghista Paolo Tosato, che era acanto a lui. Ma poco dopo la cerimonia è arrivata la replica: «Un intervento, quello di Benedetta Tobagi, profondame­nte e volutament­e divisivo – ha detto Mazzi – con un monologo insistito contro il Presidente del Consiglio, che ha trasformat­o la cerimonia del 25 Aprile di Verona in una manifestaz­ione di parte, anche dal clima pericolosa­mente antidemocr­atico se consideria­mo che a nessun rappresent­ante del governo italiano è stato riconosciu­to il diritto di parola». Dal fronte opposto, il segretario di Sinistra Italiana, Luca Perini, ha invece definito «grave e inaccettab­ile quanto successo durante il corteo: a chi aveva con sé la bandiera palestines­e o la kefiah, è stato infatti vietato il consueto passaggio davanti alla Sinagoga, per incomprens­ibili ragioni di ordine pubblico e stupisce il comportame­nto del rappresent­ante della comunità ebraica, protagonis­ta insieme ad altri di autentiche provocazio­ni verso il corteo». Dal movimento Buona Destra, invece, assieme al «ricordo della Liberazion­e dalla dittatura fascista e dall’occupazion­e nazista» è arrivata anche (in relazione a quanto accaduto accanto alla Sinagoga) la «piena solidariet­à alla comunità ebraica veronese».

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Autorità Da sinistra Mazzi, Tommasi e il prefetto Martino

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