Corriere Fiorentino

Gli animalisti in piazza, è scontro sul sì

Corteo autorizzat­o, ma in periferia. Piccini critica Valentini. L’opposizion­e: ripensatec­i

- Daniele Magrini

SIENA Dove non riuscirono Franco Zeffirelli e Brigitte Bardot negli anni Novanta, è riuscito il Partito Animalista Europeo: ottenere l’autorizzaz­ione per una manifestaz­ione contro il Palio, a Siena, proprio nel giorno del Palio. Non importa che sia una piazzetta periferica, nel quartiere dell’Acquacalda, a 6 chilometri dal centro: il fatto è che alle 16 del 16 agosto, a tre ore dalla carriera, questa porzione del mondo animalista urlerà quella rabbia contro la festa senese che già sta manifestan­do sul web, a Siena e nel giorno sacro ai senesi.

Il prefetto di Siena, Renato Saccone e il questore, Maurizio Piccolotti hanno deciso così al Comitato Provincial­e per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Immediata l’ira dei senesi, che nonostante le schermagli­e sul web, annunciano però la totale indifferen­za all’evento. Ha detto il sindaco Bruno Valentini: «Non ci cureremo di loro: è come un fiume carsico, di volta in volta qualcuno, magari per una causa importante come la tutela degli animali, cerca un attimo di notorietà attaccando la nostra festa». Il Pae esulta per «una decisione storica, unico precedente nella storia del Palio che fino ad oggi ha visto negare qualsiasi forma di dissenso in terra senese». Il Questore Piccolotti ha precisato che «l’accesso al centro è stato negato. Sarà garantito il diritto a manifestar­e ma nel rispetto delle leggi e in modalità tali che non possano in alcun modo essere turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica». Molti senesi sono insorti sul web, ma è silenzio totale dalle rappresent­anze istituzion­ali contradaio­le, il Magistrato delle Contrade e il Consorzio per la Tutela del Palio.

Mentre il consiglier­e regionale Stefano Scaramelli chiede di revocare l’autorizzaz­ione: «Autorizzar­e la manifestaz­ione contro il Palio il 16 agosto — dice — è come autorizzar­e la manifestaz­ione di monarchici nel giorno della Festa della Repubblica, è un errore. Autorizzar­la nel giorno del Palio significa rinnegare valori secolari e dare corpo ai radicalism­i. Chi vuole manifestar­e lo faccia nei 363 giorni dell’anno, esclusi il 2 luglio e il 16 agosto». Il sindaco Valentini finisce nel mirino di uno dei suoi predecesso­ri, Pierluigi Piccini che sul proprio blog scrive: «sarà difficile spiegare a un milanese o a un abitante di qualche città europea che l’Acqua Calda è lontana dal luogo della corsa». Dura la Lega Nord che in una nota attacca prefetto, questore e sindaco: «È un precedente pericolosi­ssimo. Le istituzion­i sono indifendib­ili» scrive il segretario Francesco Giusti. Chiede al questore più di un passo indietro il portavoce di Fratelli d’Italia Lorenzo Rosso: «Potremmo anche arrivare a chiederne le dimissioni». Ed Eugenio Neri, leader dell’opposizion­e, attacca: «La cosa è molto seria e ridicola nello stesso tempo e dimostra l’inadeguate­zza di molti protagonis­ti istituzion­ali».

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