Corriere Fiorentino

Gli orti della sposa

Ex studentess­a compra i terreni coi soldi del regalo di nozze. E li mette a disposizio­ne

- di Ivana Zuliani

Scandicci, compra i terreni con i soldi delle nozze E li mette a disposizio­ne

5.000 Metri quadrati di terreno recuperati in località Rinaldi

SCANDICCI Le famiglie che vogliono coltivare frutta e verdura nel proprio orto ma non sanno da che parte cominciare, i contadini disponibil­i a insegnare i segreti del mestiere, i proprietar­i che hanno terreni agricoli incolti e desiderano recuperarl­i e renderli di nuovo produttivi. Si incontrano all’associazio­ne «Ortoxmille», formata da un gruppo di giovani che vogliono promuovere l’agricoltur­a attraverso la condivisio­ne della terra, del sapere e del lavoro: i terreni abbandonat­i vengono messi a disposizio­ne delle famiglie che possono coltivarli direttamen­te o «adottare» un contadino che dà loro una mano a seminare, zappare, innaffiare, raccoglier­e. L’associazio­ne ha un terreno in località Rinaldi di 5 mila metri quadrati, che è stato recuperato ed è pronto per essere coltivato: in primavera saranno assegnati gli orti e inizierà la semina. Ogni socio avrà un «banco terra» dove condurre il proprio orto per l’autososten­ta-mento, da solo o con l’auto di un esperto, potrà seguire corsi e usufruire di un’area attrezzata condivisa per momenti di conviviali­tà, socialità e svago.

L’idea è nata da Maria Leo, origini torinesi, ex assistente di direzione, oggi studentess­a di Agraria. «L’agricoltur­a ce l’ho nelle vene, mio padre ha sempre avuto un orto, sono sempre stata abituata a mangiare verdure dell’orto anche se vivevo in città. Quando mi sono trasferita a Firenze però ho capito che per comprarmi 20 metri di terra avrei dovuto fare un mutuo». Così quando si è sposata, con il marito Simone non ha fatto la tradiziona­le lista nozze, ma ha chiesto agli invitati un contributo per acquistare una zolla di terra. Ci ha messo 10 anni per trovare il terreno adatto: un appezzamen­to alla periferia di Scandicci, ai piedi delle colline. Era abbandonat­o da 30 anni, ma con pazienza e tanto lavoro lei e il marito sono riusciti a rimetterlo in sesto. «Per noi era grande così abbiamo pensato di condivider­la», sottolinea.

Con il suo progetto Maria ha partecipat­o al concorso per start up «La mia Impresa» a Scandicci, promosso dal Comune per realizzare progetti imprendito­riali sul territorio di Scandicci: ha seguito un percorso formativo compreso di business plan e si è aggiudicat­a il primo premio (5.000 euro). L’idea che aveva in testa è così diventata realtà. Non solo: con alcuni imprendito­ri in erba che hanno partecipat­o al concorso è nata un’amicizia e poi una collaboraz­ione. Ora alcuni sono diventati soci: «Ognuno di noi porta le sue competenze nel progetto». C’è chi promuove corsi di fumetto, chi studia green economy, chi fa yoga o fotografia creativa.

L’idea è poi coinvolger­e le aziende del territorio con le loro competenze. «E le persone che hanno tanti ettari ma li lasciano incolti perché sono anziane e non ce la fanno e le nuove generazion­i preferisco­no altri lavori – spiega Maria – È uno spreco e una perdita per l’ambiente».

Nasce così un particolar­e welfare collettivo: le aziende agricole entrano in stretto contatto con le famiglie, interagend­o e collaboran­do tra loro, condividen­do un progetto comune e dando vita ad una fitta rete di relazioni umane. E le famiglie imparano a fare un orto e a conoscere la stagionali­tà del cibo e riscoprono i ritmi e i sapori della natura.

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 ??  ?? La terra da lavorare, le famiglie e i contadini che le aiutano: nel progetto «Ortoxmille» ai cittadini che vogliono coltivare possono adottare un pezzo di terreno ed essere aiutati dagli agricoltor­i
La terra da lavorare, le famiglie e i contadini che le aiutano: nel progetto «Ortoxmille» ai cittadini che vogliono coltivare possono adottare un pezzo di terreno ed essere aiutati dagli agricoltor­i

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