La voce del Palio «Un rischio per tutta l’Italia»
Dalla festa del Palio alla preoccupazione per il Monte dei Paschi. Annalisa Bruchi, senese doc, giornalista esperta di economia, voce e volto della Rai per la diretta della Carriera assieme a Maurizio Bianchini, segue ed ha seguito con attenzione «doppia» le vicende di Rocca Salimbeni.
«Ero nella mia città, Siena, nei giorni del Palio, della Festa come diciamo noi, e il pensiero non andava al Monte, anche perché in quei giorni avevamo letto la notizia dello scudo da 150 miliardi per il sistema bancario italiano che il governo aveva chiesto all’Unione Europea e di cui aveva avuto il via libera... — dice Bruchi da Roma — Poi subito dopo la carriera l’argomento Mps è diventato caldo. La situazione di questi giorni è grave, noi senesi siamo ovviamente preoccupati». Timori non nuovi, ma forse mai così forti. «La preoccupazione in città c’è e non da oggi, ma adesso il problema non è più dei senesi, è del sistema bancario, del nostro Paese in generale, un problema che va oltre gli azionisti e obbligazionisti». Così mentre in città non si parla d’altro, la giornalista e autrice Rai sottolinea: «Io sono nata a Siena, da ragazzina ho fatto la hostess per il Monte dei Paschi, ricordo benissimo che il “Babbo Monte” era una certezza per tutti, anche per i miei che non ci lavoravano. Ti fidavi, c’era perfino una facoltà in scienze economiche e bancarie affinché i ragazzi appena laureati andassero a lavorare al Monte. Non avrei mai creduto che si arrivasse a questo punto — continua Bruchi — anche a causa di una cattiva classe dirigente e degli intrecci con la politica. La banca era una “istituzione, una sicurezza e chi si sarebbe aspettato il precipitare di questi eventi?».
Le difficoltà della terza banca italiana, aggiunge, hanno già cambiato Siena: «Ormai è un po’ che sappiamo che i cordoni di Mps si sono chiusi e noi senesi, che forse ci eravamo adagiati troppo, ci siamo anche saputi reinventare e questo è un fatto positivo». Resta il problema del domani del Monte dei Paschi, di come traghettare la terza banca italiana per importanza verso un futuro che non potrà che essere diverso. «La situazione è complessa, vediamo quali interventi farà la Consob, si vocifera di un Atlante Due per acquisire crediti deteriorati, e come ha detto il premier Matteo Renzi sarebbe preferibile una soluzione che arrivasse dal mercato. Certo, le modalità sono difficili da individuare perché sono poche le banche che possono essere interessate ad acquisire il Monte. Ma le strade sono solo due, o lo Stato o il mercato: e serve una soluzione rapida».
Da qui un’altra considerazione: «Non risolvere il problema non conviene a nessuno, né alle altre banche, né al Paese — conclude Bruchi — Le sue dimensioni sono molto più grandi delle altre quattro banche recentemente salvate dal Governo. Qui ci sono in gioco un gran numero di azionisti e obbligazionisti e clienti della banca. Se è già stato messo in dubbio il risparmio degli italiani, a questo punto è importante dare un segnale forte che ricrei fiducia nel sistema e ridia tranquillità ai risparmiatori».