Il grido per Vania: «Giustizia»
Lucca, i funerali della donna data alle fiamme dall’ex: folla in chiesa, mille al corteo in rosso
LUCCA «Giustizia, giustizia»: una sola parola scandita a gran voce davanti al carcere dove è rinchiuso Pasquale Russo, accusato di aver cosparso di benzina e dato fuoco a Vania Vannucchi, morta il giorno seguente per le gravissime ustioni riportate. Ieri a Lucca, sulle mura dove è sfilato un corteo e nella chiesa di San Marco dove si sono svolti i funerali, migliaia di persone hanno salutato per l’ultima volta Vania.
La marcia, che si è svolta in contemporanea alla cerimonia funebre, è stata un’idea di due giovani ragazze lucchesi, Ornella Giovannoni e Sara Labonia, che hanno fissato la partenza alle 15 nel piazzale dell’Antico Caffè delle Mura chiedendo di vestire o portare qualcosa di rossa per dire «no» alla violenza contro le donne: dopo il tam tam su Facebook dei giorni scorsi, ieri si sono presentate quasi mille persone. Moltissime con indosso magliette e abiti di colore rosso.
Fra i partecipanti diversi dipendenti dell’ospedale di Lucca, alcune associazioni, qualche politico (il sindaco Alessandro Tambellini ha portato il suo saluto prima di partecipare al funerale), ma soprattutto tantissimi semplici cittadini — anziani, adulti e bambini, donne e uomini di ogni età — rimasti profondamente colpiti da una storia di un orrore vicino e inedito per la città. Il corteo, aperto dallo striscione «Stop alla violenza, ciao Vania», ha percorso l’intero anello delle Mura urbane (quattro chilometri), con una breve pausa nel momento in cui era previsto l’inizio dei funerali, per un minuto di silenzio. Poi la manifestazione è ripresa e di fronte al muraglione al di là del quale si trova il carcere di San Giorgio, dove da martedì scorso è rinchiuso Russo, l’operaio di Segromigno in Monte accusato di essere l’omicida di Vania, sono partiti prima insulti e offese nei confronti dell’uomo, e seguiti dal coro «Giustizia! Giustizia! Giustizia!».
Alla fine del corteo i partecipanti si sono radunati in un grande cerchio per ascoltare le parole delle due donne che hanno dato il via alla marcia: «Non finisce qua, resteremo attive per dar voce a tutte le donne vittime di violenza. Non deve più succedere». Ornella e Sonia andranno avanti con la rete creata sui social network, ma non escludono in futuro la costituzione di un’associazione.
Se durante il corteo sulle Mura è stata chiesta libertà e sicurezza per tutte le donne, nella chiesa di San Marco hanno regnato solo il dolore e l’incredulità. Una folla si è stretta attorno alla famiglia di Vania, stravolta. Gli abbracci del nonno Alvaro e del padre Andrea hanno cercato di risollevare la figlia Valentina, riversa sulla bara della madre, cosparsa di rose bianche e con un solo fiore rosso, posato in cima. Seduti in silenzio, con le fasce tricolore addosso, il sindaco di Lucca Tambellini e quello di Capannori Luca Menesini. In piedi, accanto a loro, il prefetto di Lucca e i comandanti dei carabinieri di Lucca.
Tanti gli applausi che hanno accompagnato l’arrivo e la partenza del feretro della donna: interminabili, così come i pianti delle colleghe, che le hanno dedicato uno striscione: «Ciao Vania». Oltre al dolore, una rabbia sorda e silenziosa che non si è sopita nemmeno di fronte alle parole dell’arcivescovo di Lucca, monsignor Benedetto Castellani, che ha celebrato la messa lanciando un messaggio di pace: «Non scagliamo pietre, e ricordiamo che il sole si posa ogni giorno sui giusti e sugli ingiusti», ha detto. I giocatori della Lucchese, la squadra di calcio che per decenni è stata seguita dal padre di Vania come massaggiatore, si è disposta lungo due file parallele alla bara. Un omaggio continuo verso il feretro, anche dopo le posate, ma ferme, parole di Castellani: «La sfida è educare i giovani alla pari dignità di ogni persona», ha detto, dopo aver criticato «la società che riduce a cose le persone e le relazioni». Perché il miglior saluto a Vania, ha detto l’arcivescovo, è ricordare che «l’amore è un dono, non una forma di possesso».
Mercoledì prossimo ci sarà un nuovo corteo per le vie di Lucca, organizzato dal Forum Giovani di Capannori: sono quasi 1500 le persone che sinora, sempre attraverso i social network, hanno manifestato la volontà di partecipare.
L’arcivescovo L’amore è un dono, non una forma di possesso La sfida è educare i giovani alla pari dignità di ogni persona