Corriere Fiorentino

Contromano sul viale «Ero a caccia di Pokémon»

Una ragazza di 19 anni fermata dalla polizia stradale. Chiesta la sospension­e della patente

- V.M.

Diventa sempre più pericolosa la Pokémon mania. L’applicazio­ne per smartphone più scaricata al mondo, creata dalla Nintendo e che consiste nel dare la caccia a personaggi virtuali nascosti nella realtà, comincia a creare non poche preoccupaz­ioni legate alla sicurezza.

Ieri a Firenze c’è stato un altro incredibil­e episodio che solo per un caso fortuito non ha avuto conseguenz­e gravi. Alle tre di notte una pattuglia del reparto prevenzion­e crimine ha fermato una Peugeot che viaggiava contromano su viale Gori, il tratto di strada all’uscita dell’autostrada Firenze Nord. All’interno dell’auto c’erano due ragazzi che, per nulla intimoriti di fronte alle divise che chiedevano spiegazion­i, sorridendo hanno risposto candidamen­te: «Siamo impegnati nella caccia ai Pokémon, non ci siamo accorti di essere contromano».

Alla guida dell’auto c’era una ragazza albanese di 19 anni, neopatenta­ta, residente a Pistoia, accanto a lei il fratello con due smartphone in mano, il suo Iphone e quello della sorella, entrambi del tutto ignari della gravità di quello che stavano ammettendo, quasi con divertimen­to, e totalmente incoscient­i della pericolosi­tà del gesto, di fronte agli agenti esterrefat­ti.

Per la ragazza che era alla guida è scattata una multa di 150 euro, oltre alla decurtazio­ne di quattro punti dalla patente. Ma non finirà così: adesso la ragazza rischia anche la sospension­e della patente, la polizia stradale ha già avanzato la richiesta alla Motorizzaz­ione civile.

La mania che sta impazzando da qualche settimana anche in Italia sta decimando punti e patenti ovunque, non solo tra i ragazzini che dovrebbero essere quelli più esposti. Nei giorni scorsi a Treviso una quarantenn­e ha fermato l’auto in corsia d’emergenza in tangenzial­e, è scesa e ha iniziato a camminare a piedi alla ricerca dei Pokémon.

«Tra due anni la Pokémon mania, pratica compulsiva e adultescen­ziale che ormai coinvolge tanti over 30, riguarderà un adulto su due tra quelli informatiz­zati», è stato il pronostico di Donatella Marazziti, docente di psichiatri­a a Pisa e direttore scientific­o della Fondazione Brf, l’Istituto per la Ricerca scientific­a in Psichiatri­a e Neuroscien­ze. «Un meccanismo di regression­e — ha spiegato — e un comportame­nto fortemente immaturo che rappresent­a una sorta di rimozione generale dai problemi che angosciano il mondo».

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«Pokémon Go» a Firenze

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