Giallo Leonardo
Umbria o Toscana? Studiosi divisi sul primo paesaggio
C’è un giallo, un piccolo grande giallo dietro il primo paesaggio di Leonardo, un disegno da lui stesso firmato e datato 5 agosto 1473. Ed è un giallo che potrebbe dare la stura alla riscrittura di parte della sua biografia. Il disegno raffigurante un Paesaggio con fiume, finora considerato — non senza dubbi — la riproduzione di uno scorcio della Toscana, ora del Valdarno ora della Valdinievole (lettura questa confermata anche da Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo, di Vinci) potrebbe essere la riproduzione di uno scorcio d’Umbria. Ne è convinto Luca Tomìo, studioso che più volte sulla questione si è confrontato tanto con Cristina Acidini quanto con Antonio Paolucci e che, pochi giorni fa, (il 26 novembre) ha visto anche Francesco Scoppola del Mibact firmare un intervento sull’Osservatore Romano che sembra avvalorare questa ipotesi.
La questione, come tutte quelle che richiamano in causa Leonardo, non è di poco conto, appassiona gli storici dell’arte anche perché spiega Cristina Acidini: «La proposta di Tomìo potrebbe essere una pista interessante, da non sottovalutare. Tomìo ha condotto degli studi, che passo passo mi ha comunicato, molto approfonditi e interdisciplinari analizzando a fondo, anche con l’ausilio di varie professionalità, il paesaggio umbro e la sua possibile aderenza con quello disegnato da Leonardo» ora custodito al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Secondo queste analisi, in verità ancora in corso, quel disegno dove si vedono un castello sulla sinistra, una cascata sulla destra e poi scorci di presenza umana e in lontananza la sagoma di montagne potrebbe essere una veduta compatibile con Vallo di Nera nel punto in cui, nel ternano, insistono le cascate delle Marmore. Lo studio di Tomìo è stato fatto col supporto dell’architetto Miri Virili, di un paleografo, Vladimiro Coronelli e di un geologo, Carmelo Petronio. Se fin qui sono i dati scarni di questa ricerca che è ancora un work in progress, seppur in dirittura d’arrivo, c’è un argomento, avanzato da Cristina Acidini, che fa presagire ulteriori ricadute di questa scoperta — sempre che questa trovi conferma— ricadute che riguardano le vicende biografiche dello stesso Leonardo da Vinci. Nel 1473, quando firma il Paesaggio, Leonardo ha 21 anni. Vive un periodo della vita di cui si sa poco o nulla: «L’unica data certa per noi, in questa fase — osserva ancora Acidini — è riferibile all’anno precedente quando si sa che era iscritto alla Compagnia di San Luca dei pittori fiorentini, poi c’è il buio. Sapere, se così sarà, che l’anno successivo si trovava in Umbria, potrebbe fornire una chiave di lettura di molte sue opere».