Corriere Fiorentino

Almeno due anni per avere «Via» libera a un nuovo progetto

- M.F.

Il progetto della stazione Foster e del tunnel Tav saranno modificati, dopo la richiesta di Ferrovie e le controprop­oste degli enti locali. Ma, sia che le novità siano piccole che grandi, il nuovo progetto dovrà essere verificato dal ministero dell’Ambiente, per capire se dovrà passare da una nuova Via (Valutazion­e di impatto ambientale). Un passaggio che da solo porta via mesi. Se poi si tradurrà in una vera e propria Via, ad andarsene saranno altri mesi, forse anni. Ormai, negli uffici della Regione, questo passaggio viene dato per scontato. E sarà uno degli elementi contenuto nella lettera che sta per partire da Palazzo Sacrati Strozzi indirizzat­a a Ferrovie. Fin dalla relazione svolta dall’assessore Vincenzo Ceccarelli in Consiglio regionale, la Regione ha ribadito che da Ferrovie non vuole solo approfondi­menti sul futuro dei treni regionali e del loro rapporto con quelli Alta velocità, ma anche elementi «ambientali, paesaggist­ici, urbanistic­i» — si limita a confermare Ceccarelli — sulle modifiche del progetto e le ricadute. Tra l’altro ricadute anche su Santa Maria Novella, principale scambio (secondo Ferrovie) tra passeggeri pendolari e Tav: con tanto di spiegazion­e come gli stessi passeggeri, raddoppiat­i, potranno trovare spazio nella stazione di Michelucci e come potranno arrivarci. Ma anche con modifiche minori, chi si assumerebb­e la responsabi­lità di non fare una nuova Via su un progetto nell’occhio del ciclone e finito anche in Procura? Probabilme­nte nessuno. Nel frattempo, i lavori nel cantiere Foster vanno avanti. La Cisl ricorda che, se non si procede con il secondo piano interrato e le misure per falda, c’è un «rischio crollo». Ma in realtà non c’è: proprio a questo stanno lavorando gli operai di Condotte, per arrivare al secondo solaio interrato della struttura, 20 metri sotto terra, e piazzare lì i «sifoni», i tubi, per far passare le acque della falda da una parte all’altra del «camerone» da 400 metri di lunghezza (ora si usano pompe idrauliche). E tra questi lavori alla Foster e quelli per mettere in sicurezza il Mugnone sotto la ferrovia (fanno sempre parte delle opere del «nodo» fiorentino), passeranno mesi con gli operai di Condotte impegnati. Mesi in cui decidere quale sarà davvero il futuro della Foster e del tunnel.

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