Corriere Fiorentino

La prima volta di Fico: «È l’eredità di Filippo»

Il debutto del vino creato dal giovane Corsini a un mese dalla sua morte a Londra

- Antonio Passanese

cresciuto circondato da una grande famiglia, una famiglia dove ciascuno si prende cura l’uno dell’altro e dove nessuno si sente solo o lasciato indietro». Era questa la frase che Filippo Corsini — scomparso un mese fa a soli 21 anni per un incidente stradale a Londra — aveva scelto per la vendemmia del 2016 e per il suo Fico, quel vino «testamento» che rappresent­erà il futuro della storica azienda dei Principi Corsini.

Filo ha lasciato un segno, una strada da seguire, e ora Duccio e Clotilde, il babbo e la madre del giovane rampollo, sono più che mai intenziona­ti a portare avanti quel sogno. «I filari che Filippo coltivava con tanto amore, da solo, hanno prodotto un vino eccezional­e — ricorda la nonna, la principess­a Giorgiana — che lui ha portato in tutto il mondo riscuotend­o un successo incre«Sono dibile». Fico (acronimo di Filippo Corsini) rappresent­a soprattutt­o un progetto definito; è, insomma, il vino simbolo di una nuova direzione produttiva capace di assecondar­e i ritmi e i cicli biologici della vite e della natura: 280 bottiglie numerate e certificat­e che da quest’anno debuttano ufficialme­nte sul mercato mondiale.

«Con i suoi 21 anni, la sua curiosità ed il suo entusiasmo Filippo ha illuminato a giorno la strada già ben tracciata dando vita a qualcosa di nuovo, un progetto che porteremo avanti perché è la strada giusta da seguire — spiega il principe Duccio Corsini — Da anni la nostra azienda si è convertita al biologico, ma la visione di mio figlio rappresent­a un ulteriore passo avanti, il suo approccio. È un lascito prezioso: è la filosofia produttiva per il nostro futuro. Per rendere omaggio alla sua persona e al retaggio che ci ha lasciato mostrandoc­i e condividen­do con noi questo suo progetto, la nostra famiglia si impegnerà a sostenere quei giovani che, come Filippo, sanno apportare con le loro intuizioni nuova linfa all’agricoltur­a, all’arte, alla bellezza e alla vita».

L’idea di produrre un nuovo vino in rispettosa armonia con l’ambiente è maturata attraverso le diverse esperienze di lavoro che il giovane principe ha vissuto durante i suoi viaggi per il mondo. Infine, a un mese da quel tragico incidente, domani nella cappella privata dei Corsini, a Villa Le Corti, verrà celebrata una messa in ricordo di Filo.

Il padre Duccio «Ci ha illuminato la strada da seguire per il futuro. La sua visione è un lascito prezioso»

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Filippo Corsini con le botti del suo «Fico»

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